La comunità di Rignano ha partecipato alla cerimonia che ogni anno ricorda l’eccidio della famiglia Einstein, avvenuto la notte tra il 3 e il 4 agosto 1944. Presenti i ragazzi delle scuole medie, l’Amministrazione, la Comunità Ebraica, la chiesa Valdese e quella Cattolica
Nel Giorno della Memoria la comunità rignanese ha riaperto i cancelli del piccolo cimitero della Badiuzza, in piena campagna. La commemorazione per la strage della famiglia Einstein è un punto fermo, a Rignano: e ogni anno vi prendono parte tanti cittadini, insieme agli studenti delle scuole, i rappresentanti dell'Amministrazione comunale, e quelli della Chiesa cattolica, valdese, e della comunità ebraica.
L'eccidio avvenne nella notte fra il 3 e il 4 agosto del 1944, quando i nazisti arrivarono al Focardo, piccola località tra San Donato in Collina e Le Corti. Qui, nella villa scelta da Robet Einstein, cugino del grande scienziato Albert, per vivere con la sua famiglia gli anni della guerra, i nazisti trovarono e uccisero barbaramente Nina Mazzetti e le figlie Luce e Annamaria: erano la moglie e le figlie di Robert. Lui non c'era, si trovava alla macchia con i partigiani: e così la furia nazista colpì tre donne inermi e innocenti.
Si salvarono invece le nipoti Lorenza e Paola Mazzetti, sorelle, che nel '44 erano piccolissime: sono loro, sempre presenti durante le commemorazioni della strage, che hanno ricevuto lo scorso anno la cittadinanza onoraria del comune di Rignano.