23, Dicembre, 2024

Adesso anche i privati possono dare accoglienza: la Regione Toscana istituisce una linea telefonica

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Il presidente della Regione Toscana istituisce un numero telefonico al quale possono rivolgersi i cittadini che intendono mettere a disposizione dei profughi propri immobili. Già oltre venti le persone che hanno chiesto informazioni

Si amplia la rete della solidarietà: non solo enti o associazioni ma da oggi anche i privati potranno dare la propria disponibilità ad accogliere i migranti in proprie strutture. Il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha istituito una linea telefonica alla quale potranno rivolgersi i cittadini. La decisione è arrivata dopo una ventina di telefonate di persone che chiedevano cosa fosse necessario fare per contribuire a dare una mano ai profughi e dopo l'appello di Papa Francesco che ha chiesto a ogni parroco di ospitare una famiglia.

Al numero 3316983061 risponderà personale della presidenza regionale: gli interessati potranno chiedere informazioni e lasciare il loro recapito, in attesa che, già con la riunione di giunta in programma per domani, si possano definire meglio le procedure per questa
accoglienza diffusa, in accordo con prefetture e associazioni di volontariato.

"In Islanda, paese di poco più di 320 mila abitanti, un movimento di cittadini nato su Facebook ha già messo insieme 16 mila famiglie disposte a ospitare, a fronte di una quota di appena 50 rifugiati assegnata al paese – spiega Rossi – In Germania e in Austria, una piattaforma digitale che incrocia le disponibilità dei residenti con le necessità di chi cerca accoglienza. Forse anche noi in Toscana possiamo guardare ad alcune di queste esperienze che stanno maturando in un continente dove i fili spinati e il clima da crociata stanno finalmente lasciando campo alle ragioni del buon senso, della concretezza e della umanità".

"È evidente che questo moto di solidarietà sta cambiando profondamente il quadro del problema – conclude il presidente della Regione Toscana – grazie alle parole del Pontefice, alle scelte della Merkel, al lavoro di tanti amministratori e volontari stiamo riuscendo a non cedere ai ricatti e alle peggiori strumentalizzazioni. Ora semmai è il momento di discutere d'integrazione e soprattutto di evitare che i rifugiati in attesa del riconoscimento siano obbligati ad una totale inoperosità che non restituisce niente alle comunità che li accolgono e che svilisce la loro dignità".

L'appello è dunque rivolto anche al Valdarno: dopo i parroci sollecitati da Papa Francesco anche i privati potranno contribuire all'accoglienza, passando dalla Regione e in sinergia con Prefettura e Associazioni.

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