Quindici esperti degustatori di oli si sono riuniti per tre giorni nella frazione di Bucine per assaggiare svariate tipologie di olio da inserire nella guida nazionale Slow Food Italia. Tra questi anche tanti prodotti del territorio
Tre giorni per decretare i migliori oli d'Italia che andranno a comporre l'edizione 2020 della guida Slow Food: per la prima volta l'iniziativa si è svolta a San Pancrazio, frazione di Bucine, dove si sono riuniti quindici assaggiatori specializzati a valutare e certificare le caratteristiche organolettiche di più di duecento oli.
"Nonostante l'annata stiamo assaggiando degli oli straordinari – ha detto Sonia Donati curatrice degli oli extravergini – ma quello che accomuna e piace a noi di Slow Food è soprattutto la convivialità e la condivisione dei prodotti che abbiamo trovato in questo territorio, la Valdambra, un luogo ancora intatto e preservato".
"Sono giornate stimolanti, grazie alla possibilità di sentire un gran numero di oli di diverse provenienze – spiega Graziano Sani del CNR Ibe di Firenze – si possono sentire delle sfumature che di consueto non si percepiscono. Sono certo, infatti, che per tutti gli addetti del settore sarà un'iniziativa curiosa ed estremamente interessante".
"In Valdambra ci sono sicuramente degli oli che possono entrare a buon titolo tra i duecento di oggi – afferma Paolo Pestelli del CNR Ibe di Firenze – quello di Slow Food è un grande lavoro che richiede molto impegno e preparazione. Bisogna inoltre sottolineare come il comune di Bucine si sia distinto nella promozione di genotipi particolari e peculiari della zona così da offrire un prodotto unico nel suo genere".
Spazio anche per gli aggiornamenti sul progetto Olionostrum: lo stato di avanzamento è stato presentato da Alessandro Parenti del dipartimento DAGRI dell'Università di Firenze. "I primi risultati che abbiamo avuto quest'anno con il frantoio prototipale hanno suscitato molto interesse tra gli assaggiatori di Slow Food, trattandosi, questa, di una realtà rara e speciale di questo territorio. I processi di produzione sono fondamentali per la realizzazione di prodotti d'eccellenza, ecco perché penso che migliorare e implementare simili processi sia un aspetto di apertura mentale molto importante su cui dovremmo soffermarci molto di più."
"Un modo di scambiare informazioni, notizie e valorizzare l'olio extravergine d'oliva – ha detto il sindaco Nicola Benini – portare qui in Valdambra la commissione di Slow Food Italia ci ha permesso di far degustare il nostro olio ad esperti nazionali e illustrare il nostro progetto, in particolare quello riguardante la biodiversità olivicola fatta dal CNR e del prototipo di frantoio. Tutti i membri regionali erano ampiamente interessati e ci hanno posto molte domande, dimostrando che l'innovazione, in questi termini, può dare una marcia in più per distinguere l'olio extravergine d'oliva dalla massa".