Sabato mattina durante il mercato settimanale a San Giovanni Valdarno è avvenuta la prima raccolta firme contro l’autonomia differenziata. L’iniziativa mira a promuovere un referendum per abolire la legge Calderoli. “Il no a questa norma sta coinvolgendo un numero sempre più grande di associazioni, gruppi e partiti,” ha commentato Alessandro Tracchi, segretario della CGIL.
Tracchi ha sottolineato che l’opposizione non è legata solo all’identità sindacale: “L’autonomia differenziata ricorda le vecchie gabbie salariali ed è un salto indietro nella storia italiana ed europea. La regionalizzazione dei contratti di lavoro determinerebbe, infatti, una corsa al ribasso con la riduzione dei salari. Ma non si tratta solo di questo. L’autonomia differenziata metterà in discussione l’eguaglianza in diritti fondamentali quali istruzione e sanità. Già adesso il nostro è un Paese diviso: invece di ricucire, si strappa ulteriormente e si allargano le divisioni già esistenti.”
Il segretario ha inoltre evidenziato le implicazioni sociali e culturali della legge Calderoli: “Con questa legge si affossa ogni logica di solidarietà e di coesione sociale nel paese. Con il referendum sull’autonomia differenziata, non si tratta solo di dire sì o no a una legge, ma di esprimere una visione sul futuro della società italiana.”
La raccolta firme continuerà nelle prossime settimane con l’obiettivo di raggiungere un numero significativo di adesioni per poter procedere con il referendum.