La Lista civica preoccupata per la perimetrazione delle zone distretto territoriali che farebbe saltare il progetto dell’unificazione. “Contatteremo le altre liste civiche presenti nel territorio valdarnese per valutare la possibilità di azioni congiunte”
Sanità: La Lista civica Terranuova in Comune esprime preoccupazione per il progetto di unificare la zona distretto sanitaria del Valdarno aretino e fiorentino. Nell’ultimo consiglio comunale, infatti, è stato affrontato il tema della definizione e della perimetrazione delle Zone Distretto territoriali, previste dall’ art. 91 della nuova legge regionale.
"La nostra preoccupazione è conseguente alla comunicazione del sindaco: si fa sempre più concreto il rischio che la nuova perimetrazione delle Zone Distretto territoriali debba avvenire all’interno di ciascuna delle nuove 3 mega ASL costituite. Ciò farebbe saltare il progetto per il Valdarno di una riunificazione in un’unica Zona Distretto Sanitario dei territori del Valdarno aretino e fiorentino. Terranuova in Comune in più di un’occasione ha portato questo problema all’attenzione dell’opinione pubblica e delle forze politiche valdarnesi, convinti che la riunificazione del Valdarno in un’unica Zona Distretto Sanitario sia una prerogativa irrinunciabile per la 'messa in sicurezza sanitaria' della popolazione dell’intera vallata e per il presidio delle due strutture ospedaliere".
"Per questo motivo, la lista civica Terranuova in Comune, già nei prossimi giorni, contatterà le altre liste civiche presenti nel territorio valdarnese per valutare la possibilità di azioni congiunte per stimolare i primi cittadini del comprensorio a far valere la loro voce presso gli organismi istituzionali della Regione. Se da una parte ancora brucia il mancato riconoscimento per le 55mila firme raccolte per chiedere un referendum sull’abrogazione della legge sulla riforma sanitaria con la costituzione delle tre mega Asl; dall’altra è necessario mobilitarsi ancora per non passare dalla beffa al danno concreto per il nostro territorio con una perimetrazione che allontanerebbe sempre più i cittadini dalle decisioni e dall’erogazione qualitativa dei servizi sanitari".