Il consigliere di Percorso comune invoca l’articolo 32 della costituzione e lancia un appello per salvare il Serristori
Nel dibattito politico delle ultime ore in merito alla sanità e in particolare all'integrazione dei servizi tra l'ospedale della Gruccia e il Serristori si inserisce Piero Caramello consigliere comunale di Percorso comune a Figline Incisa che lancia un appello alle forze progressiste e invoca l'articolo 32 della Costituzione quello che recita "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti".
Caramello si riallaccia alla posizione espressa dai delegati Rsu Cobas: "Quanto denuncia la rappresenta sindacale è stato più volte ribadito ai responsabili politici di tutto il Valdarno Fiorentino, senza perlatro ottenere alcuna risposta se non il tanto declamato slogan del 'va tutto bene' ".
Il consigliere, poi, continua: "La recente notizia del salvataggio di una donna per una rara forma di malattia mette in luce un aspetto significativo, ossia che la sanità pubblica è ormai sulle spalle degli operatori sanitari, i quali a dispetto di tutti i tentativi di avvilirne la professionalità, continuano ad agire per un 'senso del dovere' che stride rispetto alle polemiche che spesso si innescano sui dipendenti pubblici. Di fronte ad una malattia grave, notoriamente la medicina si interroga sulle cause per poter procedere con la cura, solo di fronte all'irreversibilità si accetta di curare i sintomi per poter alleviare le sofferenze del paziente. Il Serristori sembra condannato da una malattia irreversibile, verso il quale le azioni della politica locale e regionale rappresentano quelle cure palliative atte a curare i sintomi e non certo le cause".
Piero Caramello, poi, incentra l'attenzione sull'integrazione tra i due ospedali del Valdarno aretino e fiorentino: "L'accordo con l'ospedale La Gruccia è l'ennesimo gioco delle tre carte che permetterà di svuotare ulteriormente entrambi i nosocomi e dove c'erano due servizi ne rimarrà solo uno, con potenzialità di risposta in termini di salute dimezzate. Il tutto in nome del bene noto 'meccanismo economicista' che razionalizza senza alcuna programmazione. E' ormai un dato di fatto la scelta accentratrice delle politiche regionali, che agiscono nei confronti dei territori con tagli indiscriminati che non tengono conto dei reali bisogni della popolazione, 'invitandola' a recarsi altrove a cercare le risposte alle proprie necessità sanitarie".
"A nulla valgno ormai i richiami, le mobilitazioni o i tentativi di dialogo con il Pd, unico vero responsabile di questo sfascio, come sembra inutile anche il grido di sofferenza di chi la Sanità la fa in prima linea. Appare evidente che l'opera di denuncia di quanto avviene, da parte delle forze politiche locali, non ha serva più come deterrente. Occorre sviluppare una nuova strategia, domandarsi seriamente quale futuro per la Sanità Pubblica".
Infine la proposta: "In questo senso lancio la proposta di un incontro con tutte quelle forze progressiste che si sono adoperate nella difesa della Costituzione Italiana e che ambiscono all'applicazione della stessa come base di un Programma di Governo. L'applicazione dell'art. 32 porta con se un serio ripensamento delle politiche sanitarie ed è tempo di contrapporre una forza uguale ma contraria che metta al centro il Servizio Sanitario come pubblico e universale".