23, Novembre, 2024

Serristori, intervento del consigliere regionale M5S Quartini: “Il rischio di declassamento è dietro l’angolo”

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Il consigliere pentastellato ha incontrato ieri associazioni e comitato che lottano per l’ospedale figlinese. E oggi commenta: “Un dato è particolarmente inquietante: il Serristori passa da 61 posti di degenza ordinaria e di urgenza a 15 posti letto. Il declassamento sarebbe un’offesa per tutti i cittadini”

Il rischio di declassamento per l'ospedale Serristori di Figline sarebbe "dietro l'angolo". A dirlo è Andrea Quartini, Consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, che ieri ha incontrato i comitati e le associazioni dei cittadini che da più di venti anni sono in prima fila per la difesa del presidio ospedaliero figlinese. "La loro preoccupazione – commenta oggi Quartini – è del tutto legittima, specialmente alla luce degli ulteriori tagli dei servizi". E il consigliere annuncia una interrogazione alla Giunta regionale. 

"Dopo il taglio dei 23 posti letto di Medicina A e i 2 posti letto di sub-intensiva portato avanti da Rossi, Saccardi e Morello – spiega il consigliere regionale – c'è un rischio reale del declassamento del presidio. Si tratterebbe di una scelta del tutto inaccettabile. Questa ipotesi sarebbe pure in netto contrasto con le politiche sanitarie dell’attuale Governo, che prevede il potenziamento di tutte le reti ospedaliere e territoriali capaci di rispondere ad eventi emergenziali, alla luce della stessa epidemia COVID-19. Un piano che prevede per la Toscana integrazioni degli stessi letti di terapia intensiva e sub-intensiva pari ad oltre 190 degenze da realizzare capillarmente". 

Quartini ricorda inoltre che "ad oggi resta colpevolmente disatteso il patto territoriale sottoscritto da Comuni, ASL e Regione nel dicembre 2014 che definiva la vocazione del Serristori quale ospedale per acuti in H24, attrezzato di adeguati reparti di degenza nell’area medica e chirurgica, nonché di una sub-intensiva e di servizi di laboratorio analisi e di radiologia, attività e prestazioni specialistiche ambulatoriali con dotazioni di personale medico e di comparto assegnato e dedicato". 

E a questo si somma la questione delle convenzioni con la sanità privata: "È inquietante e imbarazzante – commenta il consigliere pentastellato – che invece di investire in questo presidio pubblico si continui ad attivare convenzioni con il privato. Evidentemente i finanziamenti e il 'mercato' nel Valdarno fiorentino ci sono. Perché non valorizzare il servizio sanitario pubblico come chiedono i cittadini da oltre 20 anni? Constatiamo, inoltre, la debolezza degli stessi Sindaci nella determinazione a pretendere quanto necessario per la riqualificazione del Serristori". 

Ad oggi la situazione, secondo Andrea Quartini, vede al Serristori "una riapertura tanto parziale ed insufficiente, quanto precaria del pronto soccorso H24 sia strutturalmente che in termini di dotazione organica del personale, a causa della scelta di non inviare il 118 dalle 20 alle 7 di mattina e della contemporanea chiusura della Medicina A che perde 23 posti letto di degenza, della chiusura della sub-intensiva con l’abbattimento dei posti letto relativi, della riduzione da 18 a 15 dei posti letto della medicina B oltre che, per il mese di agosto sine die, per la contemporanea chiusura del reparto di chirurgia, delle sale operatorie e della ortopedia e traumatologia". Problemi a cui si somma la "cronica carenza di anestesisti, che limita fortemente tutta l’attività chirurgica, ortopedica e traumatologica, spostata all’OSMA" e "l'inaccettabile operazione fatta sulla radiologia e laboratorio analisi, con il personale attivabile solo in reperibilità".

Tutti passaggi che hanno impoverito il presidio ospedaliero. E oggi, sottolinea Quartini, "il Serristori passa da 61 posti di degenza ordinaria e di urgenza a 15 posti letto. Il rischio di declassamento della struttura è dietro l’angolo. A tutto ciò si aggiunge il concreto timore che la stessa attività ambulatoriale venga penalizzata a partire da oncologia, cardiologia, odontoiatria, endoscopia, dermatologia ed altro. Il non rispetto dei patti territoriali è un’offesa inaccettabile alla popolazione e ai Sindaci. Su questo tema presenterò oggi stesso un'interrogazione alla giunta regionale perché è intollerabile raggirare i cittadini e ancor di più se si tratta della loro salute". 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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