24, Novembre, 2024

“Inquinamento batteriologico”, e la dialisi del Serristori viene trasferita a Ponte a Niccheri. La denuncia dei Cobas

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“Evacuata la dialisi per inquinamento batteriologico delle acque”: è quanto denunciano i Cobas. L’evacuazione della dialisi sarebbe partita questa mattina. “L’ultimo problema che si somma a tutti gli altri, al Serristori: “Pediatria ad ore, cardiologia alla paralisi, ancora chiusa la farmacia ospedaliera, nuovamente ridotta la week surgery mentre la medicina perde altri posti letto”

Ci sarebbe un possibile inquinamento batteriologico alle acque, all'origine del trasferimento della dialisi dell'ospedale Serristori, iniziato questa mattina. A denunciare tutto sono ancora una volta i Cobas: "Apprendiamo con viva preoccupazione che, per problemi legati ad una contaminazione batteriologica dell’acqua viene sospesa l’attività del servizio di dialisi all’Ospedale Serristori. A partire dal 21 giugno l’azienda trasferisce infermieri, operatori sociosanitari e 24 pazienti del CAL di Figline al presidio di Santa Maria Annunziata".

"Un fatto grave e preoccupante – commentano i Cobas – che se si aggiunge al black-out avvenuto il 13 giugno la dice lunga sullo stato di precarietà che vive l’Ospedale". La denuncia dei rappresentanti dei lavoratori punta il dito, in particolare, sulle mancate comunicazioni. "Come delegati Rsu Cobas P.I. chiediamo all’azienda di chiarire il motivo per il quale non è stata data alcuna comunicazione del temporaneo trasferimento di operatori e attività del servizio Dialisi alla Rsu e l’entità di tale inquinamento, quanti sono stati i controlli effettuati, i motivi, le eventuali responsabilità e i tempi di ripristino del servizio di dialisi al presidio ospedaliero Serristori, nonché il rispetto di tutti gli istituti contrattuali dei lavoratori per questa “forzata mobilità”. Chiediamo all’azienda di mettere in atto ogni azione per alleviare disagi che i trasferimenti comporteranno per i pazienti dializzati costretti a questo esodo". 

Ed è l'occasione, per i Cobas, per tornare ad elencare ancora una volta le criticità dell'ospedale figlinese. "Ancora in alto mare la situazione della pediatria: dopo averne ottenuto il mantenimento all’interno del presidio come pronto soccorso pediatrico, infatti, non è ancora applicato quanto previsto dal patto territoriale del 2013, cioè la compresenza di due pediatri per garantire il servizio sulle 12h. La risposta “pasticciata” dell’azienda è di inviare una pediatra solo per 18h settimanali, appena sufficiente a coprire ferie o malattie dell’altra pediatra, in modo da ingannare la cittadinanza su un rafforzamento del servizio pediatrico che tale non è. Su questo aspetto chiediamo all’azienda e ai Sindaci del Valdarno fiorentino di rispettare per lo meno gli impegni presi pubblicamente solo qualche mese fa". 

"Criticissima – aggiungono i Cobas – è la situazione della cardiologia del Serristori: in servizio risulta a tutt’oggi una sola cardiologa che svolge attività di primo livello, dalle 9 alle 15, rispondendo all’utenza esterna, alle richieste di consulenza interna dei diversi reparti e del pronto soccorso e affiancata per le risposte di secondo livello, per due giorni alla settimana, da un cardiologo catapultato dall’ospedale di Borgo S.Lorenzo: numeri che stridono in confronto con i 3 cardiologi che prima prestavano in compresenza servizio in Ospedale tutti i giorni garantendo la copertura delle 12h". 

E poi c'è la riorganizzazione estiva, a preoccupare. "Per quanto attiene il piano delle “aperture” estive presentato dall’azienda, viene chiuso il reparto della week surgery, ridotto a 8 posti letto e trasferiti in Medicina. Altro che apertura, persi nuovamente nelle nebbie 6 posti letto di chirurgia e 8 posti letto di Medicina. Sarebbe interessante capire come avviene concretamente lo smaltimento delle liste di attesa e il soddisfacimento del bisogni di salute della popolazione!". Infine, ancora nessuna notizia sulla riapertura della farmacia ospedaliera, "nonostante il dichiarato impegno dei sindaci di Figline e Incisa, Reggello e Rignano all’incontro del 27 aprile". 

"Come delegati Rsu Cobas P.I. – conclude la nota – chiediamo la dovuta chiarezza sulle sorti dell’ospedale Serristori da parte della Regione Toscana, della Direzione generale dell’Azienda USL Toscana Centro e dei Sindaci del Valdarno fiorentino, ma anche una maggiore tutela dei lavoratori, dei pazienti e del diritto alla salute. Chiediamo altresì una relazione dettagliata sullo stato di avanzamento dei lavori e della messa in sicurezza dell’Ospedale". 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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