20, Novembre, 2024

Black-out al Serristori, i Cobas attaccano: “Piove sul bagnato, non siamo tranquilli”

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Le continue interruzioni di corrente elettrica dalla serata di lunedì hanno costretto la direzione sanitaria a sospendere anche le attività chirurgiche, fino alla risoluzione del problema. Per i rappresentanti dei lavoratori “il Serristori continua a vivere in una situazione di precarietà, con infrastrutture inadeguate, degradate, pericolose, non a norma e una impiantistica obsoleta”. L’appello ai sindaci affinché si attivino con la Asl

Ha causato qualche disagio e l'interruzione provvisoria di una serie di attività, principalmente chirurgiche, la serie di black-out che dalla serata di lunedì ha colpito l'ospedale Serristori. La direzione e l'azienda sanitaria hanno deciso di sospendere le attività più a rischio in attesa della risoluzione del problema, arrivata solo alla fine della mattinata di martedì. 

E oggi sull'episodio arriva il commento dei Cobas. "È venuta a mancare la corrente elettrica in diversi reparti dell’Ospedale Serristori, una casualità ben gestita dagli operatori ma che ha avuto varie ricadute su pazienti, sul funzionamento delle apparecchiature elettromedicali e computer irrimediabilmente in tilt, con gli ascensori inutilizzabili. Saltati gli interventi di sala operatoria e pazienti rimandati a casa, così pure i 9 interventi programmati di chirurgia oculistica", è il bollettino stilato dai rappresentanti dei lavoratori.

"Diciamo che piove sul bagnato. A parte il black-out, infatti, l’Ospedale Serristori continua a vivere in una situazione di precarietà, con infrastrutture ancora inadeguate, degradate, pericolose, non a norma e una impiantistica obsoleta, come da tempo da noi denunciato", aggiungono i delegato Andrea Calò e Domenico Mangiola. "Siamo ancora ben lontani dall’ammodernamento, riqualificazione e potenziamento del presidio ospedaliero annunciato: cantieri fantasma, investimenti zero, personale ridotto all’osso". 

"Non siamo affatto tranquilli – concludono i Cobas – è ancora lungo l'elenco delle inadempienze gestionali, a cui si associa una affannosa manutenzione ordinaria e straordinaria dell’ospedale, l’assenza di professionisti in grado di realizzare progetti annunciati, e così via. Forse però è il caso che le Amministrazioni comunali, ora di nuovo stabilizzate, svolgano il proprio ruolo istituzionale chiedendo all’Azienda USL Toscana Centro di onorare tutti gli impegni in materia di messa in sicurezza del presidio ospedaliero Serristori. Siano resi pubblici il crono programma dei lavori, l’apertura dei cantieri e i controlli esercitati al fine di rimuovere inadempienze, ritardi e incapacità gestionali". 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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