Un pubblico numeroso e attento ha partecipato alla presentazione del libro “Il caso Moro. Tra politica e storia”, organizzata da Agorà e svoltasi presso la “Casa dell’Energia” di Arezzo. Il volume, scritto a quattro mani da Claudio Signorile, più volte Ministro della Repubblica tra il 1981 e il 1987, e Simona Colarizi, professore emerito di storia contemporanea presso “La Sapienza” di Roma, ha suscitato un vivace dibattito sul drammatico episodio che ha segnato la storia italiana degli anni ’70.
L’evento ha avuto inizio con l’introduzione di Francesco Carbini, che ha dato il via ai lavori, seguito dai saluti di Luigi Scatizzi, Presidente delle Acli di Arezzo, e di Patrizia Valentini, Vice Presidente della Associazione Pietro Nenni di Arezzo, che ha portato i saluti del Presidente Alessandro Caporali, impossibilitato a partecipare per motivi di salute.
Il cuore dell’incontro è stato il colloquio intenso tra lo scrittore Filippo Boni e l’autore del libro Claudio Signorile, che ha ripercorso, non senza emozione, i tragici eventi che hanno sconvolto la Repubblica Italiana. Tra i temi trattati, sono emersi i momenti cruciali degli anni di piombo, la strage di Via Fani, il rapimento di Aldo Moro e il suo assassinio, avvenuto il 9 maggio 1978, dopo 45 giorni di prigionia.
Signorile, che all’epoca ricopriva il ruolo di vicesegretario del PSI e aveva il compito di seguire da vicino il sequestro di Moro e il dialogo con le altre forze politiche, ha approfondito il contesto politico e sociale dell’Italia di quegli anni. Ha parlato dei grandi blocchi contrapposti, l’Occidente e l’Unione Sovietica, nella guerra fredda e della divisione interna del paese. Inoltre, ha sottolineato la complessità di un evento che ha rappresentato una rottura radicale nella storia della Repubblica, segnando la fine di ogni prospettiva di compromesso storico e modificando le dinamiche politiche e internazionali.