Sabato 16 novembre, alle ore 17, Palazzo Concini in via Concini 41d, ospiterà una conferenza speciale dedicata al contributo di Cosimo I de’ Medici alle scienze naturali. L’incontro, tenuto da Elisabetta Stumpo, esperta in storia della botanica, rientra nelle iniziative promosse dall’amministrazione comunale di Terranuova Bracciolini per ricordare i 450 anni dalla scomparsa del primo Granduca di Toscana.
Un Sovrano Visionario: Cosimo I e la Botanica. Cosimo I de’ Medici, noto soprattutto per le sue politiche di consolidamento del potere e mecenatismo culturale, è stato anche un pioniere nel campo della botanica. Appassionato di scienza e medicina, studiava testi classici e mostrava uno spiccato interesse per le piante e le nuove specie che arrivavano dalle Americhe. Fu tra i primi a coltivare mais e pomodori nella sua corte, portando così in Toscana un assaggio delle innovazioni botaniche provenienti dal Nuovo Mondo.
I Giardini di Palazzo Vecchio e la passione per la natura. Cosimo I trasformò il Palazzo Vecchio in una piccola oasi botanica: fece allestire giardini pensili con agrumi e piante aromatiche, arricchendoli di primizie non solo per il proprio piacere, ma anche per soddisfare l’amore della moglie, Eleonora di Toledo, per la natura. Questi giardini rappresentavano non solo un’opera di bellezza, ma anche uno spazio dedicato alla sperimentazione scientifica.
Toscana: centro di rinascita delle scienze naturali. Con il sostegno di Cosimo I, Firenze divenne un fulcro di interesse per le scienze naturali in Europa. Il sovrano favorì il rinnovamento degli studi botanici, promuovendo una nuova cultura che avrebbe reso la Toscana un centro d’avanguardia nella ricerca scientifica. Le innovazioni introdotte e i giardini costruiti rappresentarono un modello per molte altre corti europee, facendo della Toscana una terra di avanguardia scientifica.
Un incontro per risvegliare la storia. La conferenza di Elisabetta Stumpo offrirà l’opportunità di scoprire un lato meno conosciuto di Cosimo I, immergendosi in un’epoca in cui politica, innovazione e passione per la scienza si intrecciavano. Attraverso la figura del Granduca, la Toscana visse una vera e propria “rivoluzione botanica,” che diede impulso alla nascita delle moderne scienze naturali.