24, Novembre, 2024

Progetti contro il cyberbullismo finanziati dalla Regione anche in quattro comuni del Valdarno

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È di 366.180 euro lo stanziamento complessivo deciso dalla Regione Toscana a favore di 62 Comuni per finanziare i progetti che hanno presentato per combattere il cyberbullismo. In Valdarno sono cinque i comuni che l’hanno ottenuto:

  • Figline Incisa Valdarno, con un progetto finanziato per 8.500 euro.
  • Rignano sull’Arno, per 5.000 euro.
  • San Giovanni Valdarno ottiene 5.000 euro.
  • Castelfranco Piandiscò, finanziamento da 3.000 euro.

“Si tratta – spiega il presidente Eugenio Giani – di uno stanziamento importante, attraverso il quale diamo il via alla realizzazione di una serie di progetti mirati a prevenire uno dei fenomeni più odiosi e pericolosi del quale purtroppo cadono troppo spesso vittime i giovani. Grazie a programmi presentati dalle amministrazioni comunali, che hanno ideato interventi di grande qualità e che ringrazio per l’impegno cge hanno messo per organizzare piani mirati, sarà possibile educare ad un uso più consapevole e soprattutto responsabile dei mezzi elettronici di cui tutti facciamo largo uso, ma che si prestano ad abusi ed usi assolutamente impropri. Sono certo che un’opera di educazione avrà effetti positivi sulla loro crescita come cittadini responsabili”.

Il cyberbullismo è una particolare forma di comportamento aggressivo simile al bullismo, ma attuato esclusivamente attraverso dispositivi elettronici mobili e applicazioni, in particolare i social media. Secondo l’Istat in Italia circa il 22% degli episodi di bullismo si sviluppa attraverso il cyberbullismo. Per il Ministero della salute, tra gli undicenni risultano vittime di cyberbullismo il 17.2% dei maschi e il 21,1% delle femmine; i 13enni coinvolti sono il 12,9% dei ragazzi e il 18,4% delle ragazze; gli adolescenti di 15 anni sono il 9,2% dei maschi e l’11,4% delle femmine.

“La Regione Toscana – sottolinea l’assessore all’innovazione digitale e alla sicurezza, Stefano Ciuoffo – ha deciso con questa misura di consolidare il lavoro prezioso che da alcuni anni viene svolto in ambito socio-sanitario, dalle aziende sanitarie e dalle società della salute. Riteniamo che la consapevolezza nell’uso delle nuove tecnologie sia centrale, non solo per le persone adulte, ma anche per le giovani generazioni. I fenomeni di cyberbullismo a cui assistiamo non possono lasciarci indifferenti. Perciò abbiamo chiesto agli enti locali di realizzare dei progetti in sinergia tra scuole del territorio, associazioni sportive giovanili ed enti del terzo settore. Solo con un impegno corale e collettivo riusciremo ad arginare questo drammatico fenomeno”.

L’importo totale dei progetti prevede anche una quota variabile di cofinanziamento a carico dei comuni.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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