24, Dicembre, 2024

Ponte agli Stolli: alla scoperta dei mulini e delle tradizioni contadine di un borgo storico”

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Nel pittoresco borgo di Ponte agli Stolli, un custode delle memorie locali, Giorgio Verniani, ci conduce in un affascinante viaggio nel passato, rivivendo le tradizioni e il lavoro dei mugnai nei tre mulini che animavano la frazione e che hanno plasmato la storia della comunità di Figline.

I mulini della famiglia Menchi, che risalgono a secoli fa, hanno svolto un ruolo fondamentale nell’economia locale, macinando grano e altre granaglie provenienti da paesi e zone limitrofe. Le loro macine hanno testimoniato l’evoluzione della vita contadina nel corso dei secoli, mantenendo vive antiche tradizioni.

La famiglia Cavicchi, un altro pilastro del borgo, si serviva dei mulini di Ponte agli Stolli, mentre i mugnai stessi si recavano spesso nelle zone circostanti con il loro calesse trainato da cavalli e somari per raccogliere il grano dai loro fedeli clienti. Questa relazione simbiotica tra agricoltori e mugnai è stata una costante della vita rurale, resistendo alle sfide delle strade impervie e dei mezzi di trasporto del tempo.

La narrazione di Gino Verniani, parente agricoltore di Giorgio, nato nel 1930 –  in “Appunti su un’agricoltura scomparsa”, scritto nel 1994 e pubblicato nel 2010 ci riporta a un’epoca passata, quando le abitudini contadine e le tradizioni erano saldamente radicate nella vita

“Nel 1821, anno in cui i miei antenati si trasferirono da Lucolena a Greti, sempre a contadino, alcune abitudini non cambiarono e fra queste quella di andare a macinare il grano sempre al Ponte agli Stolli, come avevano fatto sempre dai tempi antichi, nonostante la lontananza e le difficoltà delle strade di allora e dei mezzi di trasporto, tale stato di cose non cambiò fino al 1880, cioè sessant’anni più tardi.”

La scelta di continuare a macinare il grano a Ponte agli Stolli, nonostante le difficoltà, è un segno della profonda fiducia tra i contadini e i mugnai del borgo.

Tuttavia, non mancavano le sfide per i mugnai. Quando mancava l’acqua necessaria per far girare le macine, si trovavano costretti a trovare soluzioni creative, come la macinazione manuale del grano, per far fronte a questa situazione. Questi momenti di adattamento testimoniano la resilienza e la determinazione dei contadini e dei mugnai di fronte alle avversità.

Al Ponte agli Stolli, come già detto, l’attività di macinazione si svolgeva, in tre mulini: il primo, seguendo il corso dei torrenti, era situato fra la còrta superiore e l’inferiore; il secondo, sottostante al pavimento della mia casa, e il terzo, prevalentemente addetto alla macinazione di altre granaglie quali avena, granoturco, ecc. si trovava, come mostrano alcune foto del periodo, a ridosso dello sdrucciolo, dov’è l’attuale depuratore delle acque chiare del paese.

Giorgio Verniani:”I contadini arrivavano all’entrata del secondo mulino situato sotto la loggia, con i loro carri carichi di sacchi di grano trainati dai buoi, per depositarli nello stanzone accanto; poi i mugnai avrebbero provveduto, con cavallo al calesse, a trasportarne alcuni anche agli altri due mulini. Oggi questo mulino di mezzo, proprietà di una coppia di coniugi americani del Texas, in sostanza non è molto cambiato, anche perché vi hanno conservato la sua macina sulla quale vi hanno approntato il loro letto matrimoniale. Fino all’arrivo della Prima Guerra mondiale, la stalla accanto a questo molino dove Luigi Piccioli conosciuto come “Gigi della Nunzia” teneva i suoi ciuchi per smacchiare i boschi, era utilizzata dai compaesani per farci le serate di ballo. È ipotizzabile che questa ludica usanza esistesse già nel secolo precedente, perché già nel 1911 nel paese si facevano regolarmente serate di ballo.”

Continua Verniani:”Oggi, i mulini di Ponte agli Stolli, pur essendo stati soggetti a cambiamenti nel tempo, continuano a rappresentare un prezioso patrimonio storico e culturale per la comunità di Figline. Essi incapsulano la storia di un’epoca passata e sono simbolo della fatica e della dedizione dei mugnai e delle famiglie agricole che hanno contribuito a preservare questa antica tradizione.”

Le parole di Verniani ci ricordano l’importanza di preservare le nostre radici e tradizioni, in un mondo in cui il progresso tecnologico avanza inarrestabile. Attraverso storie come questa, possiamo riscoprire la nostra identità e connetterci con le generazioni che ci hanno preceduto, rendendo il nostro viaggio nel tempo un’esperienza più profonda e significativa. Ponte agli Stolli, con i suoi mulini e le sue tradizioni contadine, continua a essere una preziosa testimonianza del passato di Figline, un patrimonio che merita di essere valorizzato e tramandato alle generazioni future.

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