L’associazione culturale e compagnia teatrale Paro Paro propone un musical e una commedia nel luglio dell’“Estate sangiovannese 2023” in collaborazione con la Pro Loco di San Giovanni Valdarno. Il primo spettacolo domani, martedì 4, in piazza Cesare Battisti con il musical “Capitani coraggiosi – la vita è adesso” e il secondo martedì 18 in piazza della Repubblica con la commedia “DurANTE– una parodia infernale”
“Capitani Coraggiosi – la vita è adesso”. Il musical andrà in scena martedì 4 luglio alle 21.15 in piazza Cesare Battisti. Un titolo che richiama due canzoni, una di Morandi e una di Baglioni e che descrive lo spirito dell’associazione Paro Paro. Lo spettacolo è cantato e ballato interamente dal vivo, dal cast di soci composto da Massi Fruchi, Jessica Citroni, Desiree Falleroni, Annalisa Cuccoli, Marta Solazzo e Alberto Neri e vede la partecipazione di Francesco Marini in una veste particolare, che fa da fil rouge alla storia narrata attraverso le famosissime canzoni di due dei più grandi artisti italiani di sempre. Jessica Citroni ha curato le coreografie e lo spettacolo nasce da un’idea di Anima Vera, storica agenzia toscana di animazione.
La vicenda è ambientata 50 anni nel futuro, nel 2073, e si svolge proprio al teatro Masaccio di San Giovanni Valdarno, dove un Francesco Marini ormai divenuto anziano ricorda i bei tempi della sua giovinezza e rivive tanti ricordi avuti insieme ai suoi amici di un tempo: i valori, la speranza e l’amore sono solo alcuni dei temi che vengono trattati da uno spettacolo divertente e coinvolgente e a tratti toccante, che promette di far ridere e cantare, ma anche riflettere, sul passato, il presente ed il futuro.
“DurANTE – una parodia infernale”. La commedia andrà in scena martedì 18 luglio alle 21.15 in piazza della Repubblica ed è scritta e diretta interamente da Massimiliano Fruchi, direttore artistico dell’associazione. Una parodia della prima cantica della “Divina Commedia” di Dante Alighieri, l’Inferno, da cui il titolo. Pur trattando con rispetto l’opera originale, della quale sono espressamente citate in più momenti le terzine più famose, il testo ironizza in chiave moderna su tanti dei passi che vengono toccati dal Sommo Poeta nel suo viaggio verso il centro della Terra. Attraverso una rappresentazione comica e bizzarra si persegue comunque l’obiettivo di diffondere la conoscenza delle rime dantesche, facendo permanere però sullo sfondo un valore culturale di tutto rispetto.