“Ero un bullo”: è il titolo dello spettacolo teatrale che oggi, 6 marzo, si è tenuto al Cinema Teatro Masaccio di San Giovanni, alla presenza del sindaco Valentina Vadi. Uno spettacolo tratto dal libro omonimo di Andrea Franzoso, a cui hanno assistito più di trecento studenti delle classi seconde e terze della secondaria di primo grado I.C.Masaccio, e cinque classi dei Licei Giovanni da San Giovanni e dell’ISIS Valdarno.
Si tratta del primo momento di “Non esistono ragazzi cattivi”, un progetto ponte in continuità tra i due ordini di scuola, organizzato dall’I.C.Masaccio di San Giovanni in collaborazione con i due Istituti superiori, che dopo la lettura in classe del testo di Franzoso, che ha subito riscosso grande coinvolgimento e interesse, ha permesso di entrare “dentro” alla storia di Daniel Zaccaro in modo più autentico e profondo, attraverso la finzione teatrale; lo spettacolo, realizzato dalla compagnia AIDA di Verona in stretta collaborazione con lo scrittore, sta girando in tutta Italia, riscuotendo un grande successo di pubblico e di critica.
Tanti i temi affrontati e rappresentati sul palcoscenico: il bullismo e le sue cause più profonde legate anche a situazioni familiari difficili, a contesti urbani di periferia privi di stimoli e di veri centri di aggregazione e ricreazione, il disagio giovanile e l’illusione di una felicità effimera, fatta di apparenza e di ostentata ricchezza, la devianza e delinquenza come unico strumento per emergere e sentirsi qualcuno, l’incomunicabilità tra generazioni, la musica rap e trap come risposta al malessere interiore e come strumento per sentirsi accolti e compresi, il contrasto tra modelli educativi punitivi e sanzionatori e la promozione del dialogo e dell’ascolto, nella scuola come nel carcere minorile e, non ultimo, la scoperta del sapere, della bellezza e gratuità della conoscenza, che può salvare da ogni forma di abbrutimento e di perdita di senso.
Il progetto, grazie alla disponibilità e generosità della professoressa Lucia Bacci e del professor Francesco Dallai che ne hanno fin da subito compreso l’importanza, soprattutto in questa sempre più critica fascia d’età tra i tredici e i quindici anni, continuerà con l’incontro-intervista delle classi allo stesso Daniel Zaccaro, protagonista della storia, che da tanti anni fa conoscere e promuove il libro in tutta Italia ed oggi, dopo la sua laurea, è impegnato in prima linea come educatore all’interno dell’associazione Kairos, fondata da don Claudio Burgio, cappellano del carcere minorile Beccaria di Milano che insieme a tante altre figure come l’insegnante volontaria Fiorella, la psicologa, la guardia giurata, ecc. hanno contribuito a salvare Daniel da un destino che sembrava segnato per sempre.
Gli istituti proseguiranno dunque con altre iniziative su questi temi così delicati e attuali per far sì che la scuola sia sempre più il luogo dove si ascolta, si accoglie e si cerca di affrontare insieme il disagio, il malessere, l’inquietudine e di dare risposta al grande bisogno di attenzione e amore che i giovani chiedono con le parole, i gesti e spesso i loro silenzi.