16, Novembre, 2024

Questione lupo, tra paure e verità. Parla l’esperto, ospite sabato a Montegonzi: “E’ un fenomeno naturale del quale non c’è da preoccuparsi”

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La sua presenza è diventata abbastanza costante in Valdarno aretino e fiorentino: ma è davvero così inconsueto che il lupo arrivi nei centri abitati? E’ davvero una presenza della quale avere paura? A queste e ad altre domande ha risposto in un’intervista realizzata da Valdarnopost il professore Luigi Boitani, ordinario di zoologia all’Università ”La Sapienza” di Roma, considerato uno dei massimi esperti a livello mondiale dell’universo lupo, presente sabato scorso a Montegonzi, nel comune di Cavriglia in un convegno organizzato dall’Associazione culturale Montegonzi.

Tra i comuni di Cavriglia, Terranuova e il Valdarno fiorentino, i cittadini segnalano la presenza di lupi anche intorno alle proprie abitazioni oppure in aree ritenute, dai più, inconsuete. Il professore Boitani spiega che il lupo si è sempre mosso, non è mai rimasto nelle montagne. Ad evidenziarlo sono state le ricerche finora effettuate e i radiocollari che molti esemplari hanno. 

“E’ sempre stato così: solo che adesso i lupi sono di più e si vedono più frequentemente. Negli anni ’70 abbiamo studiato i lupi con i radiocollari ed abbiamo visto che si spostavano nei paesi, nei centri abitati che stavamo osservando. Ce ne accorgiamo adesso perchè sono aumentati ma i loro comportamenti non sono cambiati. Non c’è motivo per il lupo di restare in cima ad una montagna: il lupo sta dove c’è da mangiare, vive nei luoghi dove c’è più selvaggina ma anche nei paesi dove ci sono cose commestibili come rifiuti o alimenti domestici. Finalmente l’Italia ha fatto una stima molto corretta a livello nazionale con una ricerca ambientale pubblicata nel luglio dello scorso anno: in Italia c’è una stima di circa 3.500 animali”.

Il lupo attacca l’uomo? “In passato, tra 700 e 800, il lupo ha attaccato e mangiato persone, soprattutto bambini, in maniera particolare perchè l’uomo non aveva il fucile e il lupo, animale molto intelligente, sapeva che poteva avvicinarsi senza pericolo. Quando, invece, l’uomo ha iniziato a usare le armi il lupo ha imparato a tenersi lontano”. Il professore Boitani continua spiegando che i casi di attacco all’uomo sono molto rari.

Attacca i cani? “I cani si, perchè sono un’ottima preda per il lupo: i cani scappano e quindi diventano una facile preda perchè sollecitano la sua reazione. Un’eccezione è un cane selezionato dall’uomo, il cane da pastore maremmano abruzzese, lui non fugge, ma abbaia e richiama il pastore. Diventa, dunque, uno strumento efficace contro le predazioni del lupo sugli animali”.

La resistenza più forte nei confronti dei lupo viene da pastori e allevatori, spiega il professore Luigi Boitani, perchè sono costretti a mettere in campo interventi per salvaguardare il gregge. I danni, spesso, sono ingenti, ma i recinti elettronici e la presenza dei cani da pastore maremmani abruzzesi, secondo l’esperienza di molti allevatori, potrebbe ridurre o eliminare il problema.

Poi c’è la questione degli ibridi, incroci cioè tra lupo e cane. “L’Italia con la legge a favore di cani e gatti non ha mai fatto una campagna davvero seria di controllo del randagismo o degli animali vaganti. Quindi ci sono cani che possono incrociarsi con il lupo, sono della stessa specie, quello che ne deriva è un ibrido che non è né lupo né cane ed è un pericolo per il lupo perchè potrebbe minare anche la sua integrità genetica. Tra lupo e cane non c’è differenza: non si deve aver paura nè dell’uno nè dell’altro. Per riconoscere un ibrido è necessaria la genetica. Possono essere uguali al lupo oppure avere caratteri morfologici diversi. Anche noi siamo ibridi. Potrebbe venire fuori domani un lupo con le orecchie flosce e il mantello bianco e nero e a me un po’ dispiacerebbe”.

Infine: dobbiamo avere paura del lupo?Non c’è motivo di avere paura del lupo. La gente ha la fobia del lupo e non dei cinghiali? Cappuccetto rosso ha fatto danni inimmaginabili. E’ un fenomeno naturale del quale non c’è da preoccuparsi. I lupi ci stanno dando una mano, tra l’altro, per tenere sotto controllo le popolazioni di cinghiali che in alcune zone erano diventati in numero eccessivo”.

Per quanto riguarda l’incontro di sabato scorso a Montegonzi, organizzato dall’Associazione culturale Montegonzi nella sala del circolo della Società Filarmonica, è stato un grande successo. 100 persone hanno ascoltato il Professor Luigi Boitani che, con un linguaggio semplice e divertente, da grande divulgatore scientifico, ha demolito con garbo tutti i luoghi comuni più diffusi sul lupo, ormai presenza stabile anche nei nostri territori. Ponendo l’accento sui problemi reali che questa presenza pone per la popolazione, gli agricoltori e gli allevatori della zona e sulle possibili soluzioni che abbiamo di fronte, per stabilire una convivenza pacifica tra uomo e animale.

Luigi Boitani è stato contattato circa 4 mesi fa dal Presidente dell’Associazione Culturale Montegonzi, Stefano Valentini. “Speravamo che accettasse il nostro invito ma non ne eravamo sicuri; sapevamo dei suoi innumerevoli impegni e di tutta la sua attività di altissimo profilo scientifico, perciò, quando ha confermato la sua presenza ci siamo subito attivati, in collaborazione con il Circolo della Filarmonica ed in suo Presidente, Enrico Balò e l’assessora montegonzese del comune di Cavriglia, Sonia Tognazzi, per garantirgli un pubblico all’altezza. Per noi è stata una grande sfida, che è stata ampiamente ripagata. Di settimana in settimana, avvicinandoci all’evento, abbiamo percepito un crescente interesse sul tema, da parte della popolazione valdarnese. Ma sabato sera siamo rimasti davvero stupiti, quando abbiamo visto in sala tutta quella gente. L’obiettivo di fornire un’informazione corretta è consapevole sui temi di grande interesse pubblico, tra le priorità dell’associazione, è stato raggiunto.”

Valentini ha aggiunto che, a seguito di questo successo di pubblico, l’associazione, con la Filarmonica e il comune di Cavriglia sta già lavorando ad un secondo appuntamento, sempre dedicato al lupo, con il coinvolgimento della Task Force sul lupo della Regione Toscana e del suo responsabile Luca Mattioli. L’intento è quello di riportare l’allarmismo diffuso nei nostri territori da pregiudizi e cattiva informazione in una dimensione razionale nella quale si possano ricercare soluzioni condivise.

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