23, Giugno, 2024

GranTerre, positivo l’esito dell’incontro allo stabilimento reggellese. Rassicurazioni su occupazione e investimenti

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Non si produrrà più mortadella, alla GranTerre di Reggello, stabilimento storico noto anche come ex Bechelli. Questa è una certezza: la proprietà infatti ha deciso di spostare quella linea di produzione in Emilia Romagna. Ma questo non comporterà una perdita di lavoro sul territorio: è la rassicurazione più importante, quella confermata oggi al tavolo di confronto che la Regione Toscana, rappresentata dal Consigliere per il lavoro di Giani, Valerio Fabiani, ha voluto convocare proprio all’interno dello stabilimento reggellese. Qui lavorano 205 persone, tra addetti diretti e indiretti, e una trentina di questi sono dedicati proprio alla linea produttiva della mortadella: ma questi posti di lavoro non andranno persi.

L’azienda questa mattina ha presentato un piano industriale in cui garantisce sia la tenuta occupazionale, sia la volontà di continuare a investire anche a lungo termine su questo territorio. Si continueranno dunque a produrre qui prosciutto cotto, salami, altri affettati e salumi: e la forza lavoro sarà redistribuita sulle altre linee produttive. La Regione ha chiesto che d’ora in poi si apra anche un osservatorio nel quale azienda, lavoratori e istituzioni possano aggiornarsi sul piano industriale e sul rispetto degli impegni.

“È stato un incontro positivo – ha commentato Fabiani – che ha consentito a lavoratori e rappresentanti sindacali, ma anche a noi delle istituzioni, di chiarirci. L’azienda ha presentato un piano industriale che, anche per richiesta esplicita di Regione Toscana, parla di investimenti fino al 2025, un segno dell’impegno da parte dell’azienda a restare radicata nel territorio. In secondo luogo, la scelta di concentrare la produzione di mortadella in Emilia Romagna fa parte di un processo di riorganizzazione aziendale che non avrà impatti negativi sull’occupazione a Reggello: qui c’è un impegno scritto in maniera definita. Non ci saranno esuberi né necessità di ammortizzatori sociali. L’azienda ha garantito che la forza lavoro rimarrà quella, anzi eventualmente con qualche assunzione. Infine, il terzo elemento positivo riguarda il rapporto fra azienda e organizzazioni sindacali, che si era indebolito: noi abbiamo chiesto che nel nuovo piano industriale ci sia un osservatorio, un momento di confronto costante fra sindacati e impresa, per prevenire criticità e garantire sempre maggiore chiarezza”.

“Siamo soddisfatti e ringraziamo la Regione, che ha avviato un percorso che ha permesso di chiarire elementi importanti su questa vicenda”, ha aggiunto il sindaco di Reggello, Piero Giunti, presente insieme all’assessora Adele Bartolini. “Oggi abbiamo appreso la volontà chiara dell’azienda a rimanere e investire in questo stabilimento: come Amministrazione comunale siamo rassicurati, perché questo per noi è un presidio importante, storico, legato al territorio; inoltre, è arrivata anche la risposta sull’attenzione all’occupazione, che era l’altro elemento di ovvia preoccupazione. Positivo infine anche l’impegno sull’osservatorio, che funzioni quindi da punto di confronto fra azienda e lavoratori, con il comune coinvolto per la verifica di quanto è stato detto questa mattina”.

A nome dei rappresentanti dei lavoratori e dei sindacati, a fine incontro ha parlato Alessandro Romanelli, delegato di Flai Cgil: “Siamo soddisfatti rispetto agli incontri precedenti. Abbiamo visto aperture importanti da parte dell’azienda, alcuni chiarimenti, e sottoporremo tutto questo alla prossima assemblea con i lavoratori. La nostra azione ci ha permesso di ottenere queste risposte, che invece negli incontri passati non erano arrivati. Abbiamo visto un cambiamento da parte dell’azienda, e ci sembra giusto che anche da parte dei lavoratori e dei sindacati ci sia un cambiamento in questo senso”.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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