Partono oggi due viaggi di solidarietà vero la Polonia. Si tratta della seconda partenza per il Comitato Ukrain-Aid e la prima per tre privati cittadini. La prima iniziativa parte da un gruppo di persone che operano nel settore dell’aiuto ai più deboli Di questo gruppo fanno parte: la Caritas di Montevarchi, la parrocchia del Giglio, la Fraternità della Visitazion;e e insieme con numerosi volontari hanno appositamente creato il Comitato Ukrain-Aid per poter raccogliere offerte per sopperire alle spese dei pullmini e aiutare le famiglie che accoglieranno i profughi. I tre privati invece, trasportaranno aiuti fino al confine ucraino in seguito a una raccolta.
Sono partiti questa mattina e torneranno domenica. Si tratta di 3 pullmini con 6 autisti gentilmente offerti; poteranno aiuti e medicinali e torneranno indietro con circa 20 persone da accogliere. Uno dei membri del Comitato spiega la natura e l’organizzazione del viaggio:”Questo tipo di iniziative nascono per necessità da una rete di solidarietà che va creandosi. Nel primo viaggio avevamo meno contatti e informazioni; questa volta facciamo una prima tappa a nord a Tomaszow Lubelski, un centro dove stanno arrivando molte persone spaventate da un possibile attacco della Bielorussia. Dopo scenderemo a sud: prima a Kraczkowa e poi a Przemyśl, dove siamo già stati. A differenza del primo viaggio, questa volta partiremo dal nord, proprio perchè i contatti che abbiamo, hanno notificato un afflusso diverso e spostato verso il nord. Inoltre da Tomaszow Lubelski sappiamo di 15 persone da portare con noi.”
Come funziona l’accoglienza? Continua: “Già da prima di partire cerchiamo di comunicare le nostre disponibilità; intanto in maniera parallela, nei centri si adoperano con una sorta di registrazione. Quindi noi comunichiamo i posti disponibili, le case che accoglieranno e loro ci comunicano la o le famiglie che partiranno per arrivare da noi. Quando saremo lì, diventerà una pesca miraoclosa. Oltre a dare la disponibilità, c’è bisogno di parlare con le persone, perchè devono avere delle garanzie, se non hanno sicurezze, non si muovono; non partono non sapendo cosa faranno e dove saranno, vogliono essere certi che quando arriveranno qua, qulcuno penserà a loro, a dargli da mangiare, la luce e tutto il resto; altrimenti rischiano e rimangono lì oppure se devono andare all’arrembaggio, non fanno 1500 km, ne fanno 100 e rimangono in Polonia. Per permettere che questo sia sostenibile c’è bisogno di creare una rete di aiuti efficace. Una famiglia accoglie, una paga le utenze; in modo da dividere poter dividere le spese nel lungo termine.
Si può contribuire in due modi: in primis segnalando la possibilità di ospitare, altrimenti contribuendo economicamente alla spese dei viaggi e dell’accoglienza. Per comunicare le disponibilità di alloggio, questo è il numero da chiamare 3381526049; come seconda opzione può essere cominucato alla Caritas di Montevarchi. Per contribuire economicamente invece è possibile donare a questo IBAN: IT63A0881171600000000033927 – Conto presso la Banca del Valdarno intestato a COMITATO UKRAIN-AID
Alessandro Canonici, uno dei tre privati cittadini in viaggio per portare aiuti al confine ucraino:” In seguito alla grave emergenza umanitaria alle porte dell’Europa, sentivo che dovevo fare qualcosa di più e dare una mano concreta alle persone che stanno cercando riparo fuori dall’Ucraina. Ho chiamato gli amici e gli ho proposto la mia idea di trasportare gli aiuti fino al confine ucraino e subito ho trovato la loro calda disponibilità. Ci siamo messi subito in moto, abbiamo trovato i contatti nel paese di frontiera di Sighetu Marmației, tra Romania e Ucraina e abbiamo studiato il percorso.
Hanno organizzato una raccolta in base alle richieste dei loro contatti e si sono organizzati con i colleghi di lavoro e amici del quartiere oltrarno di San Giovanni Valdarnoper iniziare la raccolta di aiuti umanitari. Termitate le operazioni di inscatolamento, minuziosamente suddivise per tipologia di prodotto, soprattutto alimenti a lunga conservazione per bambini, adulti e animali da compagnia, pannolini, disinfettanti, medicinali e pelouche e piccoli giocattoli, sono partiti questa mattina con un furgone carico di tutto il materiale raccolto. Continua Alessandro:”Nel paese di Sighetu la situazione è tranquilla dal punto di vista del conflitto, mentre è drammatica per quanto riguarda l’arrivo dei profughi, che spesso affrontano anche quattro giorni di cammino per raggiungere quella frontiera. I nostri contatti, sono un parroco che fa centro di prima accoglienza e un’associazione che, per qualche chilometro entra in territorio Ucraino e consegna i viveri direttamente all’esercito che provvede a distribuirlo dentro l’Ucraina.”
Foto:staffetadinovita.it