Con una lettera aperta inviata al Questore e al Prefetto di Arezzo, ai sindaci del Valdarno aretino, e alle associazioni di categoria, il Coisp, il Coordinamento per l’indipendenza sindacale delle forze di polizia, regionale e provinciale lancia l’allarme sull’esiguità del personale in atto al Commissariato di polizia di Montevarchi e ne chiede l’implementazione.
“La cronaca degli ultimissimi anni, in particolare dell’anno in corso, ha aumentato in maniera esponenziale l’interesse sul tema della sicurezza. I ripetuti episodi di criminalità hanno obbligato a volgere lo sguardo con meticolosità all’apparato sicurezza e ci si è resi conto che al riguardo vi è stato forse troppo disinteresse negli ultimi 15 anni. Le Preg.me SS.VV., o Vostri delegati, hanno avuto modo, recentemente, di confrontarsi con i Signori Prefetto e Questore della Provincia di Arezzo, evidenziando loro l’assoluta necessità di una maggiore presenza delle Forze dell’Ordine nel Valdarno ed hanno sottolineato l’opportunità di incrementare l’organico del Commissariato di P.S. di Montevarchi, oramai ridotto ai minimi termini”.
Nonostante, continua il sindacato, “che sia il Prefetto che il Questore avranno opportunamente veicolato al Dipartimento della Pubblica Sicurezza l’esigenza di rafforzamento del predetto presidio territoriale della Polizia di Stato di Montevarchi, come anche della stessa Questura di Arezzo in ragione della necessità di garantire una maggiore attività di prevenzione di un territorio oggi fortemente aggredito da bande di malavitosi, d’altra parte è di tutta evidenza che a Roma non abbiano ben compreso la gravità della situazione”.
Il Coisp continua: “È di questi giorni la notizia che la prossima mobilità del personale della Polizia di Stato garantirà alla Questura aretina un “potenziamento” (così lo chiama il Dipartimento della P.S.) di 16 poliziotti del ruolo degli Agenti ed Assistenti e di 3 poliziotti del ruolo degli Ispettori. Nella realtà dei fatti, però, detto ‘potenziamento’ non tiene conto delle quiescenze registrate durante l’anno né del personale che a brevissimo verrà a mancare per altri motivi (corsi di formazione di lunga durata, etc.) … ed alla fine ciò che si avrà sarà stato null’altro che un incremento di appena tre unità, incremento che già
nei primi mesi del 2025 verrà annullato da ulteriori quiescenze”.
Il sindacato, poi, evidenzia, in maniera particolare, la situazione del Commissariato di polizia di Montevarchi: “Secondo il Dipartimento della P.S. tale Ufficio dovrebbe avere un organico di 47 Poliziotti del ruolo ordinario, ovvero che possono svolgere appieno funzioni di polizia. Quindici anni addietro ne contava 38. Adesso ne ha appena 19, dei quali 2 non sono disponibili da svariato tempo, 1 è aggregato in altra regione e un altro è prossimo alla partenza per la frequentazione di un corso di lunga durata al termine del quale verrà assegnato ad altra provincia. Ulteriori quiescenze si avranno poi nei primi mesi del 2025. Con un organico attuale, sulla carta, di appena 15 poliziotti operativi, poco più di un terzo di quanti erano quindici anni addietro, la risposta del Dipartimento della P.S. alle Vostre e alle nostre legittime rivendicazioni è stata che, con l’imminente mobilità che coinvolgerà circa 8000 Poliziotti in tutta Italia, nemmeno un poliziotto è stato assegnato al Commissariato di Montevarchi”.
“È certamente superfluo sottolineare alla Preg.me SS.VV. quanto vasta sia la competenza del predetto Ufficio di Polizia, l’elevato numero di popolazione residente, la forte presenza nel territorio di insediamenti ad elevata produttività artigianale e industriale. Ma nel Valdarno, purtroppo, oggi la Polizia è presente solo per prendere denunce, richieste di passaporti, permessi di soggiorno, etc… ma il ‘controllo e la conoscenza del territorio’ non esistono più. Il Commissariato è peraltro interessato dal NUE (numero unico delle emergenze), vale a dire che dovrebbe poter intervenire in soccorso dei cittadini mentre nella realtà non si riesce a programmare una sola Volante da mesi se non in sparute apparizioni di qualche ora”.
“La situazione, poi, è oltremodo insostenibile per gli stessi menzionati pochi Poliziotti, che sono chiamati a farsi carico di una considerevole mole di lavoro (anche in ragione della presente nel territorio di ben tre squadre di calcio che militano nel campionato semiprofessionistico di serie D e dei conseguenti servizi in occasione delle partite) e che a ragione si sentono totalmente abbandonati a sé stessi. Ciò premesso, se dal proprio canto questa Organizzazione Sindacale che nella provincia di Arezzo è il primo Sindacato dei Poliziotti sta cercando da tempo ed in tutti i modi di far comprendere la necessità di incrementare con urgente l’organico del ridetto Commissariato di P.S. di Montevarchi, come anche quello di tutti gli altri Uffici della Polizia di Stato della provincia (Questura, Stradale e Polizia Ferroviaria), d’altra parte si ritiene indispensabile che le SS.VV., per i rispettivi importantissimi ruoli che rivestite, ci aiutiate a rimettere il predetto Commissariato nelle reali condizioni di assolvere ai precipui compiti per i quali a suo tempo è stato istituito, ovvero garantire la sicurezza dei cittadini e proteggere i loro beni”.
“Questo Sindacato ha chiesto al Questore di Arezzo di trasferire con urgenza al Commissariato di Montevarchi i tre colleghi della Questura che ne hanno fatto richiesta. Non sono di certo sufficienti ma di certo è meglio che nulla. Il Questore peraltro può solo provvedere con tali trasferimenti ‘a domanda’ del personale mentre per ulteriori risorse deve affidarsi al Dipartimento della P.S.. Questo Sindacato ha anche chiesto al Dipartimento della Pubblica Sicurezza di riconsiderare il numero di Poliziotti che intende assegnare a fine anno alla Questura e alla Polizia Stradale di Arezzo e Uffici dipendenti (quindi Commissariato di Montevarchi compreso), incrementandolo notevolmente così da consentire, per ciò che riguarda Montevarchi ed il Valdarno, anche un minimo di quel controllo del territorio di cui abbisogna e nondimeno il ripristino di condizioni lavorative accettabili per i nostri colleghi, irragionevolmente sottoposti da troppo tempo ad uno stress enorme causato sia dalla necessità di adempiere a compiti per i quali abbisognerebbe un numero di gran lunga superiore di personale che, nondimeno, dalla consapevolezza di non essere messi nelle condizioni di svolgere quel lavoro per il quale hanno deciso a suo tempo di indossare la divisa della Polizia di Stato, ovvero difendere i cittadini e salvaguardare i loro beni”.