La questione della ‘capitozzatura’ degli alberi presenti in viale Matteotti il consigliere comunale di opposizione di Avanti Montevarchi, Fabio Camiciottoli, ha presentato una interrogazione consiliare all’ultimo Consiglio comunale. Nel testo si ricorda che “il taglio di tipo a ‘Capitozzata’ è una pratica invasiva fortemente contestata da un punto di vista tecnico e vietata in molte linee guida”, e che “in risposta a precedenti interrogazioni sul taglio delle piante nel piazzale dietro allo stadio l’assessore ai lavori pubblici aveva indicato come unica azione per attuare la videosorveglianza dello stadio “la soluzione della “capitozzatura”, pur nella consapevolezza che sia una pratica da evitare il più possibile nelle potature arboree, è stata la soluzione di compromesso per non procedere al taglio degli alberi”.”.
Camiciottoli sottolinea che “l’Amministrazione Comunale di Montevarchi, attraverso una ditta esterna, sta effettuando l’ennesima potatura tramite ‘capitozzatura’ dei platani lungo via Matteotti. Un intervento che a nostro avviso, per le modalità di taglio, rappresenta un’importante ferita per il contesto ambientale e l’importanza che rivestivano quelle essenze. In passato – ricorda il consigliere comunale – per ovviare alle ‘capitozzature’ dei platani di via Matteotti e a seguito di confronti con organismi superiori, era stato avviato un processo di potatura atto a preservare e far sviluppare le piante in modo più corretto”, perché “la potatura delle piante in ambito urbano deve essere condotta per salvaguardare il patrimonio arboreo di una comunità, con interventi mirati al benessere delle piante preservando anche il valore estetico”.
Secondo il consigliere di Avanti Montevarchi “non si comprende quali siano le ragioni di tale tipologia di taglio di un’essenza longeva e dal grande valore estetico, come sono i platani lungo via Matteotti e per la cui corretta gestione, tra l’altro, il servizio fitosanitario svolge un ruolo importante. Tutto ciò ci porterebbe a ritenere opportuno sospendere le attività per individuare una tipologia di taglio più appropriata”. Per questi motivi, nel testo dell’interrogazione si chiede a sindaco e giunta di “conoscere quali sono le ragioni che hanno portato ad effettuare un taglio così invasivo, chi ha redatto il progetto e se è stato effettuato un’analisi preventiva dello stato delle piante per valutare le condizioni di salute e di stress delle essenze”, ma anche di “conoscere l’iter amministrativo di approvazione del taglio, se vi è stata un interlocuzione con il Servizio Fitosanitario regionale, come è stata individuata l’area di stoccaggio per importanti quantità, in adiacenza ad impianti sportivi ed infrastrutture, e come è stato gestito il materiale di risulta”. Si chiede infine al sindaco Chiassai Martini “se per lei il verde urbano è un semplice elemento di bellezza e arredo urbano o invece elemento di valore ambientale meritevole di tutela e su cui occorre una manutenzione secondo principi corretti sotto il profilo selvicolturale”.