25, Ottobre, 2025

“Legami e Legature”: presentato a Villa Pettini il libro che racconta una storia di lavoro, fiducia e integrazione

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Vivere e raccontare il lavoro e l’impresa non solo nella loro dimensione economica, ma come occasione di crescita personale, di integrazione e collaborazione, di fiducia nell’altro. È questo il senso del libro “Legami e Legature”, scritto da Letterio Scopelliti e che narra l’intreccio imprenditoriale che lega, appunto, Daniele Gualdani, Amministratore unico del gruppo LEM di Levane, e Srithi Isla, giovane donna originaria del Bangladesh e protagonista di una storia di determinazione e successo. Dopo essere riuscita ad arrivare in Italia, Srithi Islam inizia a lavorare all’interno del gruppo Lem come dipendente, ma trova qui anche il terreno fertile e l’opportunità di costruire qualcosa di più: superando le difficoltà, infatti, diventa imprenditrice, aprendo una propria azienda e iniziando così a lavorare in collaborazione con LEM e, in particolare, occupandosi proprio delle ‘legature’, il processo lavorativo che dà anche il titolo al libro. Un’azienda che, partita dalla dimensione familiare, è cresciuta negli anni anche in termini di dipendenti.

La presentazione del volume si è svolta ieri a Villa Pettini, un luogo che ha fatto dell’inclusione e dell’integrazione la propria missione, e che quindi condivide gli stessi valori che animano la storia raccontata dal libro: l’integrazione è la condizione necessaria affinché ciascuno possa avere il proprio spazio, senza nulla togliere agli altri, superando le diversità e anzi rendendole parte di una ricchezza condivisa. A presentare il libro, dialogando con Daniele Gualdani e Srithi Islam, è stato Riccardo Buffoni, volontario di Villa Pettini.

Daniele Gualdani e Srithi Islam hanno spiegato il senso del libro e della loro storia imprenditoriale che si è intrecciata: “Il mondo dell’impresa deve anche generare valore umano e sociale, questa storia parla quindi di fiducia e collaborazione. Ma anche dell’esperienza di chi è riuscito a superare gli ostacoli, crescendo e realizzandosi. E infine parla di integrazione nata proprio grazie al lavoro: integrarsi non vuol dire cancellare le differenze né le proprie radici, ma convivere creando occasioni di collaborazione, conoscendosi e rispettandosi”.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore
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