Una giornata intensa e ricca di riflessioni a San Giovanni Valdarno, grazie alla presenza di Gabriele Micalizzi, uno dei più noti fotoreporter di guerra a livello internazionale. Oggi, mercoledì 27 novembre, due eventi distinti permettono di ascoltare le testimonianze dirette di chi ha documentato i conflitti più drammatici degli ultimi anni, offrendo uno sguardo unico su un tema complesso come quello della guerra. Organizzata dalla sezione soci Coop di San Giovanni Valdarno, in collaborazione con il Comune, l’iniziativa prevede un incontro la mattina con gli studenti del territorio e uno la sera, aperto a tutta la cittadinanza.
La forza delle immagini per parlare ai giovani. Alle ore 10, presso il Cinema Teatro Masaccio, Micalizzi ha incontrato gli studenti e le studentesse dei Licei Giovanni da San Giovanni e dell’ISIS Valdarno ed è stata l’occasione per affrontare il tema della guerra attraverso le immagini e le esperienze dirette di chi ha vissuto in prima persona i teatri di conflitto. Durante l’incontro mattutino, i ragazzi hanno potuto confrontarsi con Micalizzi, scoprire il suo lavoro e comprendere come la fotografia possa diventare uno strumento per raccontare la realtà e stimolare una riflessione critica, anche sulle informazioni che oggi vengono veicolate attraverso i media e i social.
Sono convinto che le immagini siano uno strumento potentissimo per spiegare ciò che le parole spesso non riescono a esprimere,” ha dichiarato Micalizzi. “Raccontare la guerra ai ragazzi è fondamentale, perché loro sono i cittadini del futuro. La fotografia non è solo un mezzo per documentare, ma anche per stimolare una riflessione critica su quello che vediamo ogni giorno, soprattutto in un’epoca dominata dai social media.”
“Voglio raccontare cosa significa essere sul campo, come si costruisce una narrazione fotografica e come leggere le immagini per capire cosa c’è dietro. È importante distinguere tra informazione autentica, fake news e manipolazione. Quando si vive una guerra, ci si porta dentro delle ferite che vanno oltre quelle fisiche. Raccontare questi conflitti non è solo un lavoro, ma una responsabilità. Io non fotografo bombe o soldati: cerco di raccontare le persone, le loro storie, il loro dolore e la loro resilienza,” ha spiegato Micalizzi.
Micalizzi, cofondatore del collettivo fotografico Cesura, ha dedicato la sua carriera a documentare conflitti in aree come Siria, Libia, Ucraina, Libano e Palestina. Nel 2019, mentre si trovava in Siria per raccontare l’avanzata curda contro l’ISIS, è stato gravemente ferito da un razzo RPG. “In quel momento ho capito che il mio lavoro non riguarda solo me stesso, ma anche le persone che mi leggono e guardano le mie foto. È per loro che continuo a raccontare, nonostante tutto.”
Il sindaco Valentina Vadi, ha sottolineato l’importanza di questa opportunità: “È un’occasione straordinaria avere qui a San Giovanni Gabriele Micalizzi, uno dei fotoreporter più importanti legati ai temi della guerra. Ha girato tanti luoghi di conflitto e le sue fotografie si trovano nelle testate giornalistiche più autorevoli, non solo in Italia ma nel mondo. Con i giovani è più facile affrontare tematiche così complesse attraverso le immagini piuttosto che con tante parole, e credo che il valore di questa iniziativa stia proprio qui.”
Una serata aperta a tutti: storie ed emozioni dal fronte. La giornata proseguirà alle 21 nella sala conferenze David Sassoli di Palomar, Casa della Cultura, dove Micalizzi sarà il protagonista di un evento aperto a tutta la cittadinanza. Dopo i saluti del sindaco Valentina Vadi e della presidente della sezione soci Coop, Carla Bernacchioni, interverranno l’assessore alla cultura Fabio Franchi e il vicepresidente della sezione soci Coop, Paolo Melani. Sarà un’occasione unica per ascoltare il racconto diretto di esperienze vissute in prima linea: dal Libano all’Ucraina, passando per Siria, Egitto, Tunisia e molti altri luoghi dove la guerra ha lasciato segni profondi.
Paolo Melani, vicepresidente della sezione soci Coop, ha ribadito il valore di questa iniziativa: “La guerra è purtroppo un tema molto attuale. Abbiamo pensato di chiamare un fotografo che l’ha vissuta da vicino, perché Micalizzi può raccontare non solo le immagini, ma le storie e le persone dietro di esse. È tornato da poco da Beirut e ci parlerà di Ucraina, Palestina, Siria, Egitto e Tunisia.” Un’intera giornata per scoprire il valore del racconto fotografico e per sensibilizzarsi su un tema che, anche se lontano, tocca profondamente le vite di tutti.