07, Luglio, 2025

Convegno ad Ambra sul futuro dell’agricoltura: grani antichi, filiere locali e nuove opportunità

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Il Comune di Bucine, in collaborazione con l’Associazione per la Valdambra, organizza per sabato 28 giugno alle ore 16.30, presso il Cinema della Filarmonica di Ambra, il convegno “Sostenibilità e innovazione per agricoltura e cibo di qualità. Prospettive per la rinascita agricola della Valdambra”. Un pomeriggio di confronto e riflessione aperto a istituzioni, associazioni, imprese agricole e cittadini, per discutere del futuro dell’agricoltura locale e delle opportunità che innovazione e tradizione possono offrire alle comunità rurali della Valdambra e del Valdarno.

Vigne e oliveti continuano a rappresentare l’eccellenza di queste terre, ma molte altre colture tipiche sono progressivamente scomparse, come il grano che un tempo dominava il paesaggio agricolo. Oggi i cosiddetti grani antichi – varietà recuperate dalla tradizione contadina e coltivate in modo sostenibile – stanno vivendo una nuova stagione, grazie alla nascita di filiere locali capaci di valorizzare la qualità del prodotto e il lavoro artigianale di mulini e forni. Una strada che può restituire vita ai tanti campi incolti, generare nuove economie locali e offrire prospettive concrete ai giovani che desiderano tornare a coltivare la terra.

Il convegno si aprirà con i saluti istituzionali di Maurizio Martellini, per l’Associazione per la Valdambra, e del Sindaco di Bucine Paolo Nannini. A partire dalle ore 16.45 interverranno Camilla Laureti, Europarlamentare e membro della Commissione per l’Agricoltura e lo Sviluppo rurale, e Stefania Saccardi, Vicepresidente della Regione Toscana e Assessora all’Agricoltura e Sviluppo rurale. Interverranno inoltre Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio, e Amedeo Grappi del Mulino Val d’Orcia.

Dalle ore 17.45 spazio alle esperienze e alle testimonianze di diverse realtà agricole del territorio: Barbara Nappini (Slow Food Italia), Serena Stefani (Confederazione Italiana Agricoltori – Arezzo), Raffaello Betti (Coldiretti Arezzo), Anastasia Mancini (Confagricoltura Arezzo), Nicola Benini (Distretto biologico del Valdarno), Sandra Masi (Mercatale degli agricoltori di Montevarchi), Siro Cicogni (Mulino Cicogni – Filiera APICE), Sauro Testi (Fattoria equosolidale di Ramarella – Koiné), Alessio Rossi (Rete Agricolae Oleum).

Alle ore 19.00 si aprirà il dibattito con la partecipazione di ospiti, associazioni, aziende e cittadini, per confrontarsi su come riportare la coltivazione nei campi, promuovere il biologico come strumento di sostenibilità ambientale e rilancio economico, e incentivare nuove generazioni di agricoltori a investire nel territorio.

Maurizio Martellini, dell’Associazione per la Valdambra, spiega l’obiettivo dell’incontro:“Abbiamo voluto riportare l’attenzione sull’agricoltura, tema da sempre centrale per la nostra associazione. Dopo un primo convegno nel 2022, quest’anno vogliamo ampliare lo sguardo alla necessità di recuperare colture tradizionali scomparse, parlando di semi antichi in chiave biologica. L’idea è costruire filiere che vadano dalla coltivazione alla trasformazione e al consumo, puntando su prodotti come farina, pane e pasta”. Martellini sottolinea anche la presenza di un ospite speciale: “Sarà con noi un imprenditore del Mulino della Val d’Orcia, che porterà la sua esperienza virtuosa di filiera corta e valorizzazione del territorio”.

Sulla stessa linea Mariagrazia Mammuccini, presidente di Federbio, che conferma:
“Recuperare i semi antichi non è solo un modo per riscoprire la nostra storia, ma una scelta che guarda alla sostenibilità ambientale e alla qualità. L’agricoltura del futuro deve valorizzare le tradizioni ma con strumenti innovativi, ed è ciò di cui parleremo nel convegno”.

Paolo Nannini, sindaco del Comune di Bucine, evidenzia l’importanza strategica dell’iniziativa: “Il nostro è un territorio fortemente vocato all’agricoltura, non solo in collina con olio e vino, ma anche nella valle, dove vogliamo rilanciare la coltivazione del grano. Per farlo pensiamo anche al recupero simbolico del Mulino di Limpiano e del Mulino di Vepri, legati alla produzione locale di farina di grano duro”.

“È fondamentale – prosegue Nannini – coinvolgere gli agricoltori, confrontarsi con loro. Solo con il loro contributo si può costruire un nuovo modello agricolo. La presenza di figure istituzionali come Camilla Laureti, europarlamentare, e Stefania Saccardi, vicepresidente della Regione Toscana e assessore all’agricoltura, arricchirà il dibattito con una visione più ampia, sia europea che regionale”.

Roberta Cellai, consigliera comunale, sottolinea con orgoglio la portata dell’evento: “Siamo davvero felici di aver organizzato questo momento di confronto con figure di alto profilo. Bucine è un territorio ricchissimo, con 131 km² e ben 18 borghi medievali ancora autentici. È un’area vocata all’agricoltura, già nota per aziende vitivinicole di prestigio internazionale. Questo convegno è un’occasione per ripartire dai nostri semi antichi e, perché no, sognare di riportare in funzione un mulino comunale che possa macinare i grani coltivati in zona”.

Cellai ricorda anche un precedente virtuoso:“Vent’anni fa, con la dottoressa Mammuccini, abbiamo avviato il progetto dell’Olivone di Monte Benichi, oggi un esempio di successo per la valorizzazione dell’olio e della biodiversità. Ci auguriamo che il convegno di domani possa essere il primo passo verso un altro grande risultato per la nostra terra”.

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