Il sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai Martini interviene sul bilancio regionale che prevede alcuni aumenti Irpef per ripianare i debiti nel settore della sanità. Afferma Chiassai: “È inaccettabile che Giani e il Pd scarichino il crac finanziario della sanità sui cittadini con 200 milioni di nuove tasse, decidendo di alzare l’addizionale regionale Irpef al massimo per i redditi sopra i 28mila euro, più alta di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. Saranno 10 euro in più al mese per la classe media, costretta a versare 120 euro in più all’anno per chi guadagna 35mila euro, 30 euro al mese per i redditi di 50mila euro, fino a 90euro al mese e 1080 all’anno per chi ne dichiara 100mila. È incredibile che il Pd voglia porre rimedio al rischio commissariamento, per una situazione di bilancio della sanità pubblica grave ormai da anni, aumentando le tasse ai cittadini, incolpevoli della cattiva gestione politica e amministrativa del Governo regionale, e tentando di giustificare la stangata di Natale come misura ‘una tantum’ per il 2024, mentre in realtà dicono che ‘prudenzialmente’ viene prevista al momento anche per il 2025 e il 2026″.
“Da mesi – continua Chiassai – sto denunciando insieme al personale sanitario e i sindacati l’allarme dei conti in rosso, iniziato più di un decennio fa con il ‘Buco di Massa’ mai ripianato, un lento declino che ha portato a ospedali e servizi depotenziati, carenza di personale, abbandono dei professionisti, liste di attesa, aumento dei costi, tutte situazioni mai affrontate seriamente e, difronte alle richieste continue di risposte, il Presidente Giani è sempre rimasto silente”.
“Una Regione – continua il sindaco di Montevarchi – che tenta addirittura di dare la colpa al Governo Meloni, l’unico che per la prima volta ha stanziato nel 2023 oltre un miliardo di euro per limitare l’impatto del payback, la tassa sui dispostivi medici, poi bloccata di recente dal Tar del Lazio che ha deciso di rimandare alla Corte Costituzionale il caso di questo rimborso. Per Giani e il Pd è finito anche il tempo dello scaricabarile sul Governo perché i conti non tornano da tempo. Già nel 2019 per lo scandalo del buco della Asl di Massa si registrava un buco di bilancio di 200 milioni per il quale l’allora Presidente Rossi ricevette la diffida del Governo Conte, fino a toccare i 500 milioni di perdite del 2022 arrivando al rischio di commissariamento. Ecco perché i 400 milioni del payback sono oggi così vitali, 200 milioni dei quali saranno colmati da nuove tasse, mentre gli altri da nuovi risparmi in un comparto sanitario ridotto all’osso”.
“A sette anni dalla riforma delle Mega Asl che doveva rappresentare la svolta storica, è sempre più evidente il collasso del nostro sistema sanitario regionale, con un aumento dei costi e un peggioramento costante dei servizi. Ora siamo arrivati ai titoli di coda perché, dopo aver istituito anche il ticket più alto d’Italia, si alzano addirittura le tasse ai toscani per ripianare i debiti. Come Sindaco chiedo al Presidente Giani di fermarsi e a tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale di non votare questa misura che fa pagare ai cittadini le colpe degli amministratori. Se in questi anni i responsabili dei gravi problemi di bilancio avessero ‘pagato’ per la loro incapacità amministrativa, non saremmo arrivati al rischio commissariamento. La politica non può più permettersi di far ricadere sui cittadini i danni generati a quella che era una delle sanità migliori d’Italia, la politica regionale deve assumersi la responsabilità di garantire un servizio sanitario che funzioni, che deve diventare una priorità, ripensando completamente un sistema in cui il cittadino torni ad essere al centro dell’interesse della nostra regione”.