22, Novembre, 2024

Amarezza del Coordinamento delle associazioni ‘No multiutility’ dopo l’esito dell’assemblea dei soci

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Il Coordinamento delle associazioni ‘No Multiutility’, di cui fanno parte, oltre al Forum Movimenti per l’acqua, anche associazioni valdarnesi come il Comitato acqua bene comune Valdarno, l’Associazione terra libera tutti e l’Associazione I Bercio, commenta con amarezza l’esito dell’assemblea dei soci della multiutility che si è svolta due giorni fa.

Spiega il Coordinamento: “L’assemblea dei soci ha deliberato gli indirizzi della società. Dunque: avanti con la Multiutility (cercando di ampliarne il numero di Comuni soci); avanti con l’affidamento del servizio idrico nella Toscana centrale ad una società mista pubblico-privata (in spregio all’esito del referendum del 2011); si proceda con il piano industriale (tanto atteso da essere ormai divenuto un miraggio); si valutino le “alternative” alla Borsa (formula ambigua e tutta da verificare). Questo hanno deciso i rappresentanti dei soci, seguendo (in maggioranza) le indicazioni delle Sindache di Firenze e Prato, i due Comuni che dispongono, insieme, del 55% del capitale sociale di Alia Multiutility”.

“Le decisioni adottate – commenta il Coordinamento – evidenziano il trasferimento di potere a danno dei Consigli comunali: come abbiamo sempre sostenuto, con la Multiutility la gestione di servizi fondamentali è completamente sottratta al potere di controllo garantito dalla discussione pubblica e dalla partecipazione democratica. In ossequio alla personalizzazione estrema della politica, anche di quella locale, chi occupa pro tempore la poltrona di primo cittadino assume tutto il potere, trasformandosi di fatto da Sindaco in (malinteso) manager. Il Sindaco o la Sindaca manager a noi non sono mai piaciuti: sia perché concentrano nella loro figura troppo potere, sia perché sono facilmente permeabili dalle pressioni esterne provenienti dai gruppi finanziari e d’interesse”.

“È un danno grave per la democrazia, non si abbia paura a dirlo, perché è un danno fatto sia ai Consigli comunali, sempre più deprivati di ogni funzione di controllo e dibattito, sia alla cittadinanza complessivamente intesa. Una persona che paga regolarmente le bollette può ritenersi ‘rappresentata’ se il suo voto è trasformato in una delega totale e incondizionata al proprio Sindaco, fino a permettere a quello stesso Sindaco di consegnare i servizi pubblici in mano alla speculazione finanziaria, o di reintrodurre di soppiatto quanto il referendum del 2011 aveva inteso cancellare?”.

“In attesa di conoscere i prossimi passi – conclude la nota del Coordinamento – ringraziamo i rappresentanti degli undici Comuni che hanno votato contro gli indirizzi (gli undici Comuni sono Sesto Fiorentino, Calenzano, Campi Bisenzio, Carmignano, Cantagallo, Agliana, Vaiano, Vicchio, Borgo San Lorenzo, Castelfranco Piandiscò e Rufina). Di fronte all’esproprio di democrazia perpetrato con spregiudicatezza dall’operazione Multiutility, questi amministratori hanno evidentemente compreso qual è la funzione democratica primaria che deve svolgere un rappresentante della comunità locale”.

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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