Il sindacato si costituir parte civile nei processi. “Quanto emerso impone a tutti, sindacato compreso, un di pi di consapevolezza per un contrasto preventivo alle infiltrazioni della malavita organizzata nel tessuto economico della nostra regione”
Anche la Cgil della Toscana interviene dopo l'operazione dei carabinieri che ha portato a vari arresti e riacceso i riflettori sul tema delle infiltrazioni malavitose nella nostra Regione, Valdarno compreso. Il sindacato annuncia fin da subito che si costituirà parte civile nel processo. "Nella nostra regione la presenza di reti criminali è radicata e ridurre il problema, circoscrivendolo, lascia spazi al suo avanzamento. Quanto emerso impone a tutti, sindacato compreso, più consapevolezza e impegno per un contrasto preventivo alle infiltrazioni della malavita organizzata nel tessuto economico della nostra regione".
"Il quadro che emerge dalle indagini – continua la Cgil – desta grande preoccupazione sia per la gravità dei reati ipotizzati che minano profondamente la tenuta della legalità nella nostra Regione e che rappresentano una frattura anche nei confronti di chi doveva controllare, sia perché questi vanno a colpire attività di grande importanza per l’economia regionale. Tali sono infatti le attività legate al comparto conciario e dell’edilizia che occupano decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori e che costituiscono settori trainanti per l’intera economia regionale nonché, in molti casi, un “fiore all’occhiello” del nostro paese nel mondo per la qualità".
"Per questo riteniamo di fondamentale importanza – continua il sindacato – che l'azione della magistratura, nel tempo più breve possibile, accerti le responsabilità e manifestiamo grande attenzione e preoccupazione per gli effetti sociali che simili atti illeciti potranno causare in settori già duramente colpiti dalla pandemia. Consideriamo indispensabile contrastare in ogni modo la diffusione di reti criminali nella nostra regione che portano inevitabilmente con sé fenomeni di sfruttamento lavorativo, irregolarità negli appalti, caporalato. La Cgil è in campo da sempre su questi temi e ha già avanzato proposte finalizzate a contrastare fenomeni di illegalità e sfruttamento nei diversi settori economici: dal rafforzamento delle misure volte a ridurre i subappalti alla verifica della congruità della manodopera e alla costituzione in ogni provincia di tavoli prefettizi sulla legalità insieme a un tavolo regionale con forze sociali, istituzioni e soggetti di vigilanza".
"È inoltre necessario – conclude la Cgil Toscana – concretizzare le iniziative dei vari territori e le proposte avanzate, soltanto qualche settimana fa, ai tavoli regionali tra istituzioni, sindacati e imprese per rafforzare settori fondamentali per l'economia della nostra Regione, qualificare le filiere, contrastare il dumping contrattuale e lo sfruttamento lavorativo. Ancor più in un contesto di crisi sanitaria, economica e sociale, che impone a tutti gli attori istituzionali di rispondere al bisogno di protezione sociale, a partire dal promuovere sviluppo di qualità e lavoro dignitoso perché nessuno, lavoratori ed imprese, cada vittima della facile risposta al bisogno che la criminalità può offrire; inoltre, se si pensa alle ingenti risorse pubbliche che stanno per essere immesse sul mercato dal recovery fund ai vari incentivi, che possono diventare terreno fertile per la malavita, servono regole più stringenti, una volontà politica di rivedere le regole e un'assunzione di responsabilità complessiva, anche delle imprese, per combattere questa piaga".