24, Novembre, 2024

La Regione Toscana premia gli orti sociali, fiore all’occhiello dell’area di Sant’Andrea

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Arriveranno altri 20mila euro per far crescere il progetto nato nel 2015 e che attualmente viene portato avanti dallassociazione OrtoXOrto Aps. La soddisfazione dellAmministrazione comunale e degli ortisti

E La Regione ha deciso di premiare nuovamente  l'orto sociale di Sant'Andrea a San Giovanni concedendo il massimo dei finanziamenti previsti per il bando 2021 “Centomila orti in Toscana”: 20mila euro per sviluppare ulteriormente il progetto nato nel 2015 e affidato, allora, tramite selezione pubblica, ad un’associazione cittadina senza scopi di lucro “Terra libera tutti”. Nel dicembre 2020, il nuovo comodato d’uso è stato concesso dal Comune alla neo nata associazione OrtoXOrto Aps, creata direttamente dagli ortisti che partecipavano al progetto e che oggi lo gestiscono.

“Non si tratta del vecchio concetto di orto sociale dove ai pensionati veniva affidato un pezzo di terra da curare per ingannare il tempo – sottolinea il sindaco di San Giovanni Valentina Vadi – ma di un modello di condivisione di conoscenze ed esperienze, di aggregazione e scambio sociale. Ringrazio la precedente Amministrazione che aveva dato avvio ad un progetto tanto interessante e innovativo e che noi, con orgoglio e soddisfazione, stiamo portando avanti e ringrazio la Regione Toscana per aver apprezzato il lavoro svolto fino a questo momento e aver deciso di riconoscerci un ulteriore contributo economico”.

Nell’area di oltre 18mila metri quadri sono stati tanti gli interventi effettuati negli ultimi anni e molti sono i progetti in cantiere. Sono stati realizzati un container per i materiali, un deposito per gli attrezzi, un pozzo con impianto di irrigazione, un impianto fotovoltaico, un pollaio sociale, un forno in terra cruda, una serra e recinzioni. E ricco è anche il programma di appuntamenti che vengono organizzati ogni anno e ai quali tutta la comunità è invitata a partecipare. Fra i nuovi progetti in calendario, anche un semenzaio con i semi tipici del territorio, un frutteto comune di varietà antiche e un teatro-bambuseto. Ai 20 mila euro di finanziamenti regionali si aggiungerà anche una compartecipazione del Comune di San Giovanni per progettazione, opere e lavori.

“Nel progetto della regione Toscana – spiega l’assessore alle politiche sociali e welfare Nadia Garuglieri – gli orti urbani dovevano essere il veicolo di nuove idee e pratiche sulla qualità della vita, la sostenibilità urbana, il rapporto uomo – ambiente – natura oltre che sul fare comunità. Il progetto che è stato realizzato a San Giovanni ha centrato pienamente questo obiettivo ricevendo un punteggio di valutazione molto alto e il massimo dei finanziamenti possibili. Come amministrazione siamo orgogliosi di questo successo e intendiamo valorizzare al meglio questa bellissima realtà”. 

Attualmente sono 30 i cittadini di ogni fascia di età che curano un appezzamento di 46 metri quadri ciascuno; ognuno con il suo stile unico e la sua storia da raccontare. Una piccola comunità gioiosa e laboriosa che, con il tempo, ha sviluppato abilità e rafforzato i legami.

“Riavvicinarci alla Terra e fra di noi: sono queste le parole che meglio descrivono il nostro piccolo sogno – spiega Andrea Focardi, presidente dell’associazione OrtoXOrto Aps – Siamo partiti da un terreno abbandonato ed occupato da rifiuti: lo abbiamo ripulito, il suolo è stato analizzato e, dopo questo, abbiamo cominciato a costruire, coltivare e a passare molto tempo insieme. Le strutture ed i servizi realizzati sono stati, per la maggior parte, creati da noi facendo crescere la nostra piccola comunità in competenze e solidarietà. Col tempo ci siamo accorti che la Terra non è qualcosa che abbiamo avuto in eredità dai nostri padri ma piuttosto in prestito dai nostri figli, quello che fai alla terra lei te lo restituisce. Noi dell’associazione OrtoXOrto siamo nati proprio dalla terra e dalla sua rigenerazione. E adesso sono tanti i nuovi progetti che abbiamo in mente come creare un frutteto di varietà antiche, recuperare semi della nostra tradizione e costruire un bambuseto che si trasformerà in teatro e spazio per piccoli spettacoli o incontri. Molte cose si possono vedere agli orti, ma forse ciò che è più ‘essenziale è invisibile agli occhi’. Noi siamo felici di ciò che abbiamo, di ciò che siamo e saremo contenti di accogliere chiunque voglia condividere questo tesoro”.

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