Si tratta di una panchina dotata di pannello fotovoltaico che permette di ricaricare pc e tablet. Ha un basso impatto ambientale e permette di trasformare situazioni di conflittualit degli ambienti domestici in occasioni di contatto col verde.
Dall'idea di quattro giovani progettiste valdarnesi, nasce “desko. Open desk per il lavoro e lo studio all’aperto”. Si tratta di un pannello fotovoltaico per alimentare pc e tablet. Desko trasforma una semplice panchina in una postazione di studio o di lavoro autosufficente.
L'idea nasce e prende forma durante l’estate 2020 dalla volontà di dare un contributo alla crisi, sanitaria in primis ma subito dopo sociale ed economica, dovuta alla pandemia da COVID-19, utilizzando il progetto come strumento proattivo di innovazione, con una declinazione attenta alla sostenibilità ambientale, al benessere psico-fisico e alla digitalizzazione. Sono quattro, le giovani progettiste, amiche prima di tutto, laureate alla Scuola di Architettura dell’Università di Firenze nel 2018 e oggi impegnate in settori professionali differenti: Camilla collabora con studi di architettura occupandosi di interior e restauro, Elena lavora presso un’azienda di lighting design, mentre Elisa e Maria Vittoria hanno intrapreso il percorso dottorale, sviluppando ricerche su industria 4.0, spazi pubblici e strutture temporanee.
"Durante il primo lockdown nazionale della scorsa primavera, i contenitori urbani si sono svuotati e le attività lavorative e di apprendimento si sono di colpo riversate negli ambienti domestici, causando conflittualità nel loro uso, eccessiva sedentarietà e una prolungata, se non esclusiva, permanenza in spazi chiusi – spiega Camilla – questa serie di esperienze ha costituito l’input per l’ideazione di un dispositivo di arredo per ambienti esterni che permettesse di lavorare e studiare all’aperto utilizzando dispositivi elettronici. La proposta si incentra sulle mutazioni in corso all’interno del mondo del lavoro e dell’istruzione, fornendo in particolare una risposta alle criticità emerse dallo smart-working e dalla didattica a distanza, che hanno sostituito improvvisamente le forme “in presenza” con modalità dettate da una condizione di assoluta urgenza, ma che possono essere riviste rispondendo al nuovo quadro esigenziale in un orizzonte di lungo periodo."
La fase di costruzione dell'idea è stata supportata da un questionario per raccogliere le criticità con cui utenti di diverse fasce di età si sono dovuti scontrare e l’impatto che la scarsa o nulla fruizione di aree verdi ha avuto sulla produttività, sulla creatività e sulla capacità di adattamento alle restrizioni sanitarie. Sono state raccolte 158 risposte dalle quali è emerso, tra gli altri dati, che il 90% del campione ha sperimentato per un lungo periodo il lavoro e la didattica a distanza, per l’81% la problematica più acuta è stata l’eccessiva sedentarietà mentre per il 45% la mancanza di contatto con la natura, infine il 76% manifesta interesse per attrezzature rivolte al lavoro e allo studio all’aperto.
Dal quadro descritto, nasce “desko. Open desk per il lavoro e lo studio all’aperto” una soluzione di arredo urbano: autosufficiente a livello energetico grazie a un pannello fotovoltaico collocato sulla copertura dotato di batteria di accumulo, permettendo così di utilizzare dispositivi portatili, come pc o tablet, e allo stesso tempo di ricaricare monopattini elettrici o altri mezzi di mobilità a basso inquinamento; modulare; a basso impatto ambientale in quanto realizzato con plastica proveniente da circuiti locali di riciclo; facilmente manutenibile attraverso un profilo estraibile che permette l’accesso alle componenti impiantistiche; connessa con un’app dedicata che permette la prenotazione delle postazioni; illuminata attraverso strisce a led integrate che permettono l’utilizzo anche nelle ore serali.
Gli ambiti di applicazione previsti sono giardini, parchi e aree verdi pubbliche, biblioteche, cortili residenziali e sedi universitarie, più in generale spazi urbani accessibili e protetti da servizi di portineria o comunque chiusi durante le ore notturne. Desko vuole rappresentare un prodotto originale, che manifesta la capacità del progetto di rispondere a condizioni di crisi superandone gli assiomi di precarietà, anzi traducendo l’eccezionalità dell’emergenza in opportunità di sperimentazione.
Lo sviluppo del progetto desko potrebbe portare alla costituzione di una start-up rivolta allo sviluppo della progettazione esecutiva del prodotto, in relazione ai molteplici metodi di produzione adottabili, per giungere alla prototipazione e all’installazione sperimentale in spazi urbani nella prossima estate.