Il consigliere comunale reggellese del Movimento 5 Stelle punta il dito contro la nuova programmazione presentata da Asl e Regione e aggiunge: “Ribadiamo lappoggio alla lotta dei lavoratori per il ripristino di quei patti territoriali firmati e sottoscritti da sindaci e regione nel 2014, ma mai applicati”
Sul nuovo riassetto dell'Ospedale Serristori, annunciato dalla Asl Centro e dalla Regione, non si placa ancora il dibattito. In merito interviene anche il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle di Reggello, Roberto Grandis, che in una ntoa parla di un sostanziale declassamento del presidio. "Assistiamo ad una depredazione continua e costante di servizi essenziali per la salute di cui l'Ospedale Serristori era un baluardo per il territorio valdarnese, purtroppo oggi ridotto ad un contenitore storico, svuotato anche della dignità di ospedale. A nulla sono valse le proteste di lavoratori e cittadini purtroppo mal rappresentati. Basti vedere come i sindaci di Figline e Reggello hanno risposto alle varie interrogazioni allineandosi al testo del neo Assessore regionale Bezzini".
"È stata data notizia di un nuovo documento – continua Grandis – che sostituirebbe i patti territoriali del 2014 dove di fatto viene declassato l'ospedale Serristori, con il silenzio complice della politica locale. Oggetti principali di questo 'restyling' dell'Ospedale sarebbe il Pronto Soccorso, che passerebbe da h24 ad un gestione del 118 (operazione pericolosa sia per gli operatori che per i cittadini), la Medicina B che passerebbe da reparto ospedaliero a reparto di Cure Intermedie a gestione del Medico di Base, la Cardiologia con la riduzione della sua attività. Eppure l'ospedale Serristori, con i suoi lavoratori e le sue strutture ha veramente grandi potenzialità, che si traducono in offerta di servizi e prestazioni; potenzialità purtroppo non sfruttate internamente, ma in compenso date in convenzione all'esterno".
"Abbiamo assistito, soprattutto in questo periodo di pandemia, alla distribuzione di un numero elevato di prestazioni a strutture private esterne, senza che fossero effettuati controlli sulla sicurezza", fa notare il consigliere pentastellato. "Troppi gli interessi economici sulla gestione della sanità, la regione paga milioni di euro per prestazioni effettuate in case di cura private. Come Movimento 5 stelle ribadiamo l’appoggio alla lotta dei lavoratori del Serristori e al ripristino di quei patti territoriali firmati e sottoscritti da sindaci e regione nel 2014 mai applicati. Saremo presenti a iniziative e manifestazioni che verranno messe in atto dai lavoratori+. Mi domando con quale faccia – conclude Grandis – si presenteranno le fasce tricolori a queste manifestazioni. La sanità pubblica deve essere accessibile a tutti e soprattutto in un plesso come il Serristori, donato a Figline solo ed esclusivamente per quello specifico servizio".