22, Novembre, 2024

Block 11, camera a gas e forni crematori: la follia omicida non conosce limiti

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Ad Auschwitz 1 le parti più toccanti sono quelle della camera a gas, dei forni crematori e del blocco dove i deportati venivano processati, puniti, relegati in anguste prigioni e poi uccisi

È rimasto intatto nel tempo perchè i tedeschi non l'hanno distrutto come, invece, quelle di Birkenau. Dopo essere servito ad uccidere fu trasformato in rifugio antiaereo. Per questo il complesso che ospitava la camera a gas e il forno crematorio di Auschwitz 1 mette i brividi e fa riflettere. Doveva servire a incrementare le morti ma ebbe solo un anno di attività. Per i tedeschi infatti era uno spreco visto che riusciva a uccidere "soltanto" 340 persone al giorno rispetto alle 1.200 di Auschwitz Birkenau, anche se vi sono testimonianze su un numero ben maggiore.

Tutto doveva svolgersi in sordina quindi i prigionieri venivano messi a loro agio per non causare reazioni. Uomini, donne, bambini, anche mamme con figli al seno, venivano fatti scendere nella prima stanza. Qui dovevano spogliarsi di tutto e appendere abiti e scarpe. Veniva loro detto anche di ricordarsi il numero appeso agli appendiabiti. Poi all'interno, dal tetto, veniva immesso cianuro. Dopo la morte i corpi venivano ammassati su appositi carrelli, introdotti nei forni e bruciati. Credevano tutti di essere lì per una doccia e per avere vestiti puliti e invece trovavano la morte. 

Ma l'orrore non si fermava lì. Altri, infatti, venivano fucilati a morte oppure uccisi all'interno di prigioni – lager. Tutto avveniva all'interno del Block 11. Per far passare quello che sarebbe accaduto come la giusta punizione per le colpe commesse al piano terra dello stabile era stato allestito un tribunale. Il processo veniva celebrato e il prigioniero condannato. Si poteva essere uccisi anche per gli errori più banali come aver mangiato una mela senza permesso.

Nei sotterranei erano state realizzate le prigioni: piccole, anguste, fatiscenti. Ognuna di loro era caratterizzata dalla modalità della morte: per esempio per soffocamento o per avvelenamento. Quando uomini e donne venivano relegati all'interno non uscivano più. 

E poi le pene. Per far espiare le colpe i prigionieri venivano introdotti in tuguri di 90 centimetri per 90 e lasciati lì a dormire insieme ad altri per giorni. Lo spazio era talmente piccolo che erano costretti ad addormentarsi in piedi.

 

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