25, Novembre, 2024

“Muoio per te”, l’ultima fatica di Filippo Boni sul massacro nazista del 1944 a Cavriglia

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

“Una pagina oscura della storia italiana mai raccontata prima. Un atroce massacro perpetrato dalle truppe naziste in Italia”. Il libro edito da Longanesi è già in libreria

""Muoio per te, Cavriglia, 4 luglio 1944: un massacro nazista che l’Italia ha dimenticato": è l'ultima fatica di Filippo Boni incentrato sugli eccidi perpretati nel 1944 in quattro paesi del comune di Cavriglia tra cui Castelnuovo dei Sabbioni. Il libro,edito da Longanesi, è già in libreria.

Tra il 4 e l’11 luglio 1944 192 civili maschi tra i 14 e i 95 anni furono massacrati dalle mitraglie naziste, senza alcuna spiegazione e senza alcuna giustizia. Le storie di quei 192 uomini ingiustamente dimenticati rivivono ora in Muoio per te di Filippo Boni. L’autore, che comunque ha condotto una lunga e accurata ricerca di fonti, è strettamente legato a questa tragica vicenda: è stato suo nonno, sopravvissuto a quella strage, a consegnargli una testimonianza di quei giorni, perché non venissero mai dimenticati.

"Primavera 1996. Giuseppe Boni, 72 anni, macellaio in pensione, sta morendo, vinto da un cancro. Riempie con una certa premura le pagine di un manoscritto che ricompongono una tragedia macchiata di rosso. Una tragedia di cui lui fu testimone e che solo pochissimi conoscono fuori dal borgo in cui vive. Una tragedia che si è consumata durante una tragedia ancora più grande e che, per questo, è stata dimenticata. La sua memoria va all’estate del 1944, quando compaesani, amici e parenti – il suo stesso padre – vennero rastrellati nelle proprie case, mitragliati e bruciati dai reparti tedeschi della Divisione Hermann Göring. Senza nessuna spiegazione. Senza nessuna giustizia. Giuseppe quel giorno si salvò, scappando nel bosco e nascondendosi vicino all’accampamento di alcuni partigiani. Suo padre, invece, convinto che il figlio fosse morto si consegnò ai tedeschi. Lo trovarono ricoperto di sangue, con la catena di un orologio a cipolla in tasca che Giuseppe ha custodito per tutta la vita. Perché il ricordo di tutto quel dolore non svanisca per sempre, Giuseppe il macellaio si fa narratore, e trasmette al nipote, l’autore di questo libro, l'accorato racconto di un atroce massacro di cui quasi nessuno si era mai occupato".

Filippo Boni, laureato in Scienze Politiche all’Università di Firenze con una tesi sui massacri nazisti in Toscana, studioso del Novecento e degli anni di piombo e giornalista, ha pubblicato svariati saggi sulla Resistenza e sull’età contemporanea. Per Longanesi ha pubblicato nel 2018 Gli eroi di via Fani e nel 2019 L’ultimo sopravvissuto di Cefalonia. Ha vinto il Fiorino d'oro del Premio Internazionale Firenze Europa, il Pegaso d'Argento della Regione Toscana ed è finalista del Premio Acqui Storia e Fiuggi Storia.

 

 

 

Articoli correlati