Il consigliere di Avanti Montevarchi ha espresso voto contrario all’atto con cui il Consiglio ha approvato il nuovo Pef dei rifiuti e attacca: “La giunta ha avvallato l’ennesimo balzello, l’amministrazione è appiattita su Ato e il suo presidente Ghinelli”
Voto contrario e una critica dura nei confronti dell'Amministrazione comunale: così Fabio Camiciottoli, consigliere del gruppo di Avanti Montevarchi, interviene in merito all'approvazione in Consiglio comunale del nuovo Piano economico e finanziario relativo al servizio di spazzamento e raccolta dei rifiuti. Un atto che, tra l'altro, non è stato approvato nella seduta di dicembre ma rinviato ad un Consiglio comunale dedicato, a gennaio, dopo le proteste delle opposizioni per il poco tempo a disposizione per studiare le carte.
Quel Pef, però, finisce appunto nel mirino delle critiche da parte di Camiciottoli, che spiega: "Di fronte all’ennesimo aumento del costo di un servizio già troppo costoso e non eccellente, e di fronte ad un Sindaco che, accettando tutto quanto viene proposto in ATO, appare ininfluente, abbiamo espresso voto contrario. Il testo è stato presentato come una semplice presa d’atto, in modo da sminuire scelte politiche gestionali condotte dall’attuale Giunta che avvallano l’ennesimo balzello. Abbiamo fortemente contestato la presa d’atto proposta perché la riteniamo impropria: con l’approvazione, infatti, si è dato il via libera all’ennesimo aumento di costo e si sono ratificate, a posteriori, molte scelte che incideranno non solo sui servizi futuri ma, cosa più grave, sui costi futuri che graveranno sui cittadini".
Il consigliere definisce "inconcepibile" il fatto che "dopo un anno e dopo le insistenti giustificazioni e accuse del sindaco alle nostre osservazioni, si debbano cambiare nuovamente i cassonetti (anch’essi pagati dai cittadini) con altri più costosi, meno capienti e con maggiori costi di gestione senza un'accurata analisi ed un chiaro resoconto sui servizi. Con la ratifica di quest’atto si conferma l’appiattimento politico del Sindaco rispetto alle politiche attuate e perseguite in ATO da Ghinelli e dai sindaci di Grosseto e Siena, tutti di centro destra. Inoltre, non viene fatta chiarezza in merito agli impianti e ai piani d’investimento che ricadono direttamente sulle tasche dei cittadini".
Camiciottoli elenca otto punti critici in particolare:
"1. Con l’applicazione del nuovo metodo di determinazione delle tariffe Arera si nascondono gli aumenti di costo derivanti dalla modifica dei servizi e dalle scelte fatte negli degli ultimi due anni i cui effetti si vedranno in futuro;
2. Il Sindaco nell’avvallare le nuove modalità di calcolo tariffario ha di fatto inficiato la possibilità di arrivare ad una reale tariffa puntuale, con il rischio che gli investimenti delle singole comunità siano ripartiti anziché attribuiti ad una singola;
3. Oggi, senza nessuna giustificazione da parte del Sindaco, di fronte all’ennesima sostituzione dei cassonnetti con nuovi più costosi, meno capienti e con tempi di svuotamento maggiori, si certifica una scelta sbagliata fatta da questa Amministrazione, mentre i doppi investimenti dovranno pagarli i cittadini di Montevarchi;
4. Non è chiaro con quale logica e con quali criteri sono state adottate tipologie di servizio e di cassonetti differenti tra i vari Comuni, cosa che certamente non produce quelle economie di scala necessarie quando si ridefiniscono i Servizi;
5. Non è giustificabile che i servizi di spiazzamento siano svolti nei giorni di pioggia quando non servono a nulla e rappresentano solo un costo, come non è giustificabile non vi sia da parte del Comune un controllo capillare sui servizi;
6. Non sono accettabili maggiori costi dei servizi del 3,5%, ancora peggio coprire i maggiori costi con 145mila euro derivanti dalla lotta agli evasori, risorse che dovevano essere destinate per investimenti;
7. Manca ancora una scelta verso la raccolta del multimateriale leggero e si insiste con quello pesante più oneroso e con differenziazione più bassa;
8. Visto che ancora ci sono differenze importanti tra comuni sulla differenziata, occorre che ogni comune paghi il suo spettante e siano scongiurate ripartizioni in base a percentuali predeterminate.
Infine – conclude il consigliere Camiciottoli – il Sindaco dovrebbe chiarire cosa ha fatto per imporre all’ATO politiche volte ad una maggior differenziazione e a trovare siti alternativi a Podere Rota".