In questi giorni è una delle richieste che vengono ripetute da molti genitori, preoccupati per lo stop necessario ad allestire (e poi smontare) i seggi nelle scuole per le consultazioni del 20 e 21 settembre. A Castelfranco Piandiscò l’Amministrazione aveva provato a cercare una alternativa: ma la strada si è dimostrata complessa e troppo costosa
Perché non allestire i seggi elettorali per le consultazioni referendarie e regionali del 20 e 21 settembre in strutture pubbliche diverse dalle scuole? Si tratta di una domanda che in questi giorni viene sollevata da più parti, in considerazione del fatto che, per l'emergenza Covid, le scuole sono rimaste chiuse per mesi alla fine dello scorso anno scolastico. Spostare altrove i seggi sarebbe insomma un modo per evitare di aprire i plessi il 14 settembre e poi richiuderli nel giro di una settimana per allestire e smontare tutto.
A Castelfranco Piandiscò, l'Amministrazione comunale ha effettivamente provato a percorrere una strada alternativa, salvo poi scontrarsi con burocrazia e costi eccessivi. A spiegarlo è l'assessore Filippo Casini. "Qualche settimana abbiamo deciso come lista Progetto Comune e come Giunta Comunale di fare tutto il possibile per svolgere le elezioni del 20/21 settembre al di fuori degli ambienti scolastici. Questo perché ci sembrava corretto evitare un’ulteriore chiusura forzata alle scuole che ne hanno già dovuto subire una molto lunga da marzo ad oggi".
La Giunta aveva individuato anche delle sedi alternative "nelle palestre di Faella e Pian di Scò", mentre a Castelfranco "il problema non si sarebbe posto in quanto le scuole sono già chiuse in vista dei lavori di riqualificazione energetica e miglioramento antisismico".
"Il nostro intento, però – spiega l'assessore – si è dovuto scontrare con la realtà e, ahimè, con la consueta burocrazia. Spostare i cinque seggi elettorali avrebbe richiesto, infatti, una serie di passaggi. Alcuni fattibili, come inviare adeguata documentazione con tutte le certificazioni delle palestre e ottenere il parere positivo da parte della Prefettura; altri più complessi. Ad esempio, adattare le palestre per creare gli spazi dei seggi previsti per legge, con costi molto alti per la comunità, senza contare che eventuali pareti verticali o orizzontali di separazione sarebbero servite per quattro giorni e poi subito tolte".
Non solo: sarebbe infatti stato necessario "ristampare e reinviare tutte le tessere elettorali dei cinque seggi con la nuova sede: materialmente impossibile da fare entro le elezioni e molto costoso. Oltretutto la spesa sarebbe doppia – aggiunge Casini – perché le schede sarebbero da ristampare e reinviare nuovamente se alle prossime elezioni le sedi tornassero nelle scuole".
Insomma, una strada tutta in salita. "Le nostre buone intenzioni si sono scontrate contro tutta una serie di problematiche che ci hanno fatto desistere. Mi spiace comunicare, quindi, che i seggi elettorali rimarranno gli stessi di sempre e le elezioni del 20/21 settembre si svolgeranno, come di consueto, all’interno dei locali scolastici".