26, Novembre, 2024

Covid-19, animali domestici: nessuna evidenza sulla trasmissione alle persone

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L’Asl sensibilizza i cittadini a non credere a false affermazioni e a non abbandonare gli animali

“Nessuna evidenza scientifica che dimostri che gli animali domestici possono diffondere il virus SARS-CoV-2, responsabile della pandemia COVID-19. Trattate i vostri amici a quattro zampe con la cura e l'affetto che avete avuto finora”. Con questo appello ai proprietari di animali da casa, il dottor Giorgio Briganti, responsabile Area Funzionale di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare della Asl Toscana sud est, sottolinea l'importanza di non ascoltare e di smentire le false credenze che si stanno diffondendo nell'opinione pubblica attraverso i social e i media.

In generale, la disinformazione non porta mai niente di buono e a volte può recare danni alle persone, anche gravi. In questo caso sono gli animali da compagnia a scontarne le conseguenze: si sentono infatti sempre più spesso notizie di persone che abbandonano i propri amici a quattro zampe perchè convinti che rappresentino un veicolo di contagio del coronavirus. Un gesto bestiale che non ha alcun senso, da condannare sempre.

"Del tutto ingiustificata qualunque azione che metta in discussione la consolidata convivenza uomo-animale, anche se in questo momento è fondamentale mettere in atto con ancora più attenzione le buone pratiche igieniche che dovrebbero sempre essere osservate affinchè tale convivenza risulti sicura da un punto di vista sanitario. Bastano le solite poche attenzioni: lavarsi le mani prima e dopo aver toccato gli animali, il loro cibo, la loro ciotola, evitare di baciarli, farsi leccare o condividere con loro il cibo, al ritorno da una passeggiata pulire le zampe (evitando prodotti aggressivi e quelli a base alcolica che possono irritare la loro cute) per ridurre al minimo il rischio di introdurre in casa agenti patogeni.
Nel caso invece di persone affette o sottoposte a restrizione per Covid-19 si devono evitare contatti ravvicinati con i propri animali, così accade adesso con le persone, delegandone, possibilmente, la loro gestione ad altri familiari".

In tutto il mondo, a fronte di quasi 1.200.000 casi umani, sono solo 4 i casi di animali da compagnia (due cani e un gatto ad Hong Kong e un gatto in Belgio) che si sono positivizzati dopo essere stati a stretto contatto con i proprietari positivi al Covid 19. "Al momento, l'unica certezza è che il contagio di questo virus avviene tra persona a persona, quindi è il contatto inter- umano la prevalente via di trasmissione".

"E' dimostrato che il contatto con un animale accresce la disponibilità relazionale e comunicativa, contribuendo, attraverso la cura e le attenzioni verso l’animale, a sviluppare un impatto positivo sull’umore, riducendo la solitudine, gli stati d’ansia e la depressione".

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