La fetta più grossa, in termini economici, spetta alla ex Filanda della Ginestra, che rimane fra i beni in vendita per 650mila euro. Ci sono anche sette terreni, su cui era montata la polemica all’approvazione in Consiglio. Il sindaco Chiassai: “Sono dei ritagli di verde, nessuna area di grosse dimensioni”
Diciotto immobili di proprietà del comune di Montevarchi finiscono nel piano delle alienazioni e saranno così messe in vendita perché considerate non più funzionali all'ente pubblico. Un elenco che vale oltre 2 milioni di euro, per la precisione 2 milioni e 145mila euro: molti i beni che restano in vendita come era lo scorso anno, altri invece sono appena entrati nella lista.
La parte economicamente più consistente è quella della Ex Filanda alla Ginestra: il vecchio stabilimento produttivo, dal valore di 650mila euro.
Resta in lista anche la terrazza di piazza Vittorio Veneto (stimata 90mila euro), così come la ex Scuola Elementare di Moncioni, dal valore di 185mila euro, non aggiudicata lo scorso anno.
Scorrendo l'elenco si incontra anche la ex Autostazione Viale Diaz, spazi per 345mila euro; e l'Area Edificabile a destinazione produttiva di Levanella, in località Padulette, che con la Slu ha un valore di 400mila euro.
Nuova voce in lista, rispetto allo scorso anno, è quella che mette in vendita i Diritti di comproprietà su una porzione dell'Ex Museo Galeffi in via Burzagli, per 141mila euro.
Restano invecce l'ex Circolo a Levane Alta (40mila euro) e il Cantiere Comunale di via Volta (232mila euro), così come il relitto stradale di via Trento (3.600) euro; gli ex Lavatoi a Moncioni (12mila euro) ) e un resede con centrale termica in quota parte nel condominio di piazza Umberto 1°.
Novità assoluta, è l'inserimento nell'elenco dei beni alienabili di sette terreni di proprietà comunale, di modeste dimensioni, che tutti insieme raggiungono un valore di 40mila euro: si trovano in via Chiantigiana, a Ventena, in via 8 Marzo , in via 14 Luglio a Levane, in via della Tecnica, in via del Cipresso e in via Brenta. A dicembre, in occasione dell'approvazione del Piano delle alienazioni in Consiglio comunale, le opposizioni avevano criticato duramente questa scelta, accusando l'Amministrazione di svendita del patrimonio verde della città.
A queste accuse ha replicato il sindaco Silvia Chiassai Martini: "Si tratta di ritagli di verde, per i quali ci sono stati diversi interessamenti di privati che hanno le case a fianco. Sono piccole strisce quasi abbandonate, nelle quali vengono portati i cani a fare i bisogni, con le lamentele che ne derivano. Sono state fatte richieste di acquisizione per il mantenimento, rimarranno destinate a verde, se saranno acquisite diventeranno verde privato. Non ci sono invece aree di grandi dimensioni, niente di paragonabile a un giardino pubblico o dove giocano i bambini: le opposizioni non fanno altro che sollevare polemiche fini a sé stesse. Forse dimenticano che negli anni in cui erano al governo della città sono state messe nel Piano delle alienazioni beni come lo stadio e l'antistadio, che era stato anche venduto. Quando si parla di strategie per far cassa, chi mi ha preceduto è stato molto più abile evidentemente".