Durante l’assemblea pubblica di ieri sera, indetta al teatro di Laterina, gli animi del pubblico si sono fatti incandescenti esprimendo pareri fortemente contrari alla decisione dell’amministrazione. Assente alla serata la prima cittadina Simona Neri
Un forte dissenso si è sollevato ieri sera, a Laterina, in un teatro gremito di genitori, rappresentanti delle liste d'opposizione e cittadini. La questione è stata quella che da giorni fa ampiamente discutere istituzioni e popolazione: il 'trasferimento' di competenza delle due scuole di Laterina e Ponticino sotto il Comprensivo di Bucine, togliendola al Mochi di Levane.
Dure le proteste da parte dei presenti, con numerosi interventi che si sono protratti fin dopo la mezzanotte: un confronto accesissimo in cui sono state sollevate domande sul perché la scelta sia ricaduta su Bucine, il suggerimento tecnico del provveditore, il tavolo del 14 ottobre, l'offerta formativa e molto altro. A rispondere ed argomentare le decisioni prese in merito sugli istituti comprensivi, ricostruendo tutti i passaggi, sono stati gli assessori di Laterina Pergine, assente invece il sindaco Neri.
"Posso dire poco della serata, dato che usciamo di nuovo senza risposta – afferma Edy Pulcini, rappresentante dei genitori di Laterina – la domanda di noi genitori era semplicissima: perché è stato scelto l'Istituto Comprensivo di Bucine anziché quello di Levane, che è da venti anni il nostro istituto. Comprendiamo le esigenze della nostra amministrazione, ma mi aspettavo delle argomentazioni diverse che riguardassero mia figlia e i bambini e non soltanto dal punto di vista tecnico, numerico."
"Una serata abbastanza animata, con molti interventi e con tanti messaggi che non sono passati poiché il clima era molto teso – ha detto il vicesindaco Andrea Sordini – la volontà dell'amministrazione è quella di confluire in un unico istituto comprensivo: una grandissima potenzialità con un'offerta formativa omogenea e per ovviare a quelle difficoltà strutturate che ormai affrontiamo da anni."
Nel frattempo, la Regione ha concesso la proroga sul dimensionamento chiesta da Montevarchi: l'istanza, presentata dal sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai Martini, presidente della conferenza zonale dell'istruzione, concederà tempo fino al 26 ottobre per l'inserimento nel formulario regionale delle richieste della zona Valdarno circa il dimensionamento scolastico e la programmazione dell'offerta formativa dell'anno scolastico 2020-2021. Questa dilazione sulla scadenza permetterà ai comuni e alle istituzioni scolastiche interessate di rimettersi intorno ad un tavolo per giungere ad una soluzione condivisa.
I genitori del Mochi intanto non si arrendono e stanno promuovendo in queste ore una petizione, per la richiesta formale di essere ascoltati nelle sedi opportune.