Il sindaco di Montevarchi: “Il Valdarno non sarà per sempre la pattumiera di Firenze”. Voto contrario a maggioranza, si astiene il comune di Terranuova
L’Assemblea dei sindaci di Ato Toscana Sud ha espresso a maggioranza la propria contrarietà alla costituzione di un unico Ato regionale dei rifiuti. L’atto di indirizzo, presentato ieri in assemblea, è stato votato dal 79,25% dei Comuni (in base al 'peso' specifico rappresentato da ciascuno) con la sola astensione di Terranuova e di Pratovecchio-Stia.
Il Sindaco di Montevarchi, Silvia Chiassai Martini, torna ad esprimere la soddisfazione per l’esito raggiunto: "I Sindaci hanno ancora una volta ribadito la necessità che la Regione ascolti e coinvolga i territori prima di prendere qualsiasi decisione su temi importanti che possono avere ripercussioni sulla salute dei cittadini e sull’ambiente. La programmazione dei rifiuti deve sempre rimanere nella mani dei Comuni, unico modo per poter esercitare un peso decisionale e un controllo più efficace sulla qualità dei servizi erogati e sulle tariffe".
"La Regione ha invece annunciato di volere presentare, entro l'anno, una legge per la costituzione di un Ato unico regionale senza fornire alcuna valida giustificazione ad una scelta così radicale. La mancata realizzazione del termovalorizzatore di Case Passerini, dopo ben 10 anni, vede ancora l’Ato Centro senza un’autonomia sui rifiuti e ancora oggi a carico del Valdarno", ricorda Chiassai Martini. "E’ chiaro che la Regione voglia accentrare la programmazione dei flussi per tentare di arginare il fallimento delle politiche sui rifiuti".
"La soluzione della Regione – ipotizza il sindaco di Montevarchi – è di continuare ad sfruttare l’Ato Toscana Sud per continuare a coprire il deficit di Ato Centro. Per quanto mi riguarda, l’obiettivo da raggiungere è una programmazione impiantistica che miri addirittura all’autosufficienza del nostro territorio già a livello provinciale, attraverso un sistema che incrementi la raccolta differenziata, trasformi il rifiuto e ricorra all’utilizzo delle discariche solo in maniera residuale".
"Soltanto con una programmazione dei flussi e degli impianti, decisa dai Comuni – conclude Chiassai – potremmo intervenire per la cessazione delle 100mila tonnellate di rifiuti indifferenziati dall’area metropolitana fiorentina smaltiti in gran parte nella discarica di Podere Rota, stoppando anche qualsiasi ulteriore proposta di nuovo ampliamento. Sto portando avanti un impegno forte a tutela della salute e di un territorio che ha già dato tanto in termini di “sfruttamento intensivo” sui rifiuti e che non può continuare ad essere la “pattumiera” di Firenze o della Toscana per soddisfare esigenze di consenso elettorale o di business. Vedremo se, in vista delle prossime elezioni regionali, questa vicenda verrà usata per interessi propagandistici o se avranno rispetto del voto dei Sindaci, e quindi dei cittadini".