A Servizio Pubblico ospite il governatore della Regione Toscana Enrico Rossi che ha parlato molto di Valdarno: “Dal 2001 deve essere realizzata la cassa di espansione di Figline. Ferma per anni a causa di intoppi burocratici e ricorsi al Tar”. Poi lancia la richiesta: “Enel ci deve aiutare ad alzare la diga di Levane. Solo con questi interventi Firenze sarà messa al sicuro, 50 anni dopo l’alluvione”:
Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi è stato ospite di Servizio Pubblico. Nella puntata della trasmissione di Michele Santoro, il governatore è intervenuto sulla messa in sicurezza idrogeologica del territorio, alla luce dell'alluvione di Genova e ha parlato molto di Valdarno.
In particolare Rossi ha fatto un excursus sui lavori della cassa di espansione di Figline, partiti pochi giorni fa, per mettere in luce le difficoltà burocratiche degli enti locali: “Nel 2001 sono stati messi in programma 21 milioni di euro per realizzare la cassa di esondazione che avrebbe messo in sicurezza Firenze. Mi insedio 2010, e predispongo una legge per commissariare le opere bloccate. Nel frattempo scopriamo che sono serviti ben nove anni per arrivare ad una convenzione sacrosanta con Rfi e Società Autostrade. Convenzione necessaria per sbloccare i lavori”.
Dito puntato sulla burocrazia, sui pochi poteri dei Comuni (“Figline non riusciva a interloquire con Rfi e Autostrade”) e delle Regioni, ma anche sulle trafile legali: “Contemporaneamente alcuni proprietari, tra i quali un noto principe (il principe Corsini, che ha fatto ricorso per la variante alla Sr 69, opera strettamente legata alla cassa di espansione, ndr) ha fatto ricorso e tenuto bloccato l’opera. Nel 2011, commissariamo l’opera, e iniziamo la bonifica dell’area nella quale erano presenti inquinanti: ora sono partiti i lavori”.
Rossi critica la mancanza di finanziamenti statali, e un riferimento alla diga di Levane: “Abbiamo avuto un incontro con l’Enel e ci deve aiutare ad alzare la diga. Un intervento importante perché insieme a quello di Figline permette di mettere in sicurezza Firenze”. Il capoluogo toscano “potrebbe con queste opere far fronte ad un’alluvione analoga a quella del ’66. Ci sono voluti 48 anni”.
Infine la richiesta al governo Renzi: salvare dai tagli le somme per la messa in sicurezza del territorio. “Anche perché poi paghiamo dieci volte tanto”.