24, Novembre, 2024

Toscana ai vertici del ‘wedding tourism’, e fra i comuni in ascesa c’è quello di Bucine

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I dati presentati ieri dalla Regione Toscana alla BIT di Milano, nell’evento che ha fatto il punto sul progetto Tuscany for Weddings: sono sempre di più gli stranieri che scelgono mete toscane per organizzare i loro matrimoni, e il fenomeno si sta diffondendo con la crescita anche di mete considerate finora ‘minori’ da questo punto di vista

C'è anche il comune di Bucine fra quelli segnalati in crescita, nel 2018, sul fronte del 'wedding tourism', quel particolare segmento turistico che racchiude le coppie che scelgono di sposarsi in una location speciale. Con 2713 eventi e un fatturato totale stimato attorno ai 160.2 milioni di euro, la Regione Toscana in questo settore si conferma la regione leader in Italia: ne detiene il 30.9% del mercato nazionale.

E dando uno sguardo alle top destination, se Firenze, Fiesole, Certaldo, Greve in Chianti e Cortona mantengono il loro primato, rappresentando oggi complessivamente il 39.6%, è interessante notare come il fenomeno del wedding tourism si stia sempre più diffondendo sul territorio regionale. Numerose, infatti, le destinazioni in ascesa: da Bucine a Volterra, passando per Carmignano, Castelnuovo Berardenga, Chiusdino, Forte dei Marmi, Monteriggioni, Pienza, San Casciano Val di Pesa e San Gimignano.

I dati sono stati presentati ieri dalla Regione Toscana alla BIT di Milano, nell'evento che ha fatto il punto sul progetto Tuscany for Weddings, creato dall'Agenzia regionale Toscana Promozione Turistica e gestito in partnership con la divisione dedicata ai matrimoni del Destination Florence Convention and Visitors Bureau.

"Ormai da tempo in Toscana – ha commentato l'assessore regionale al turismo Stefano Ciuoffo- siamo passati da una promozione generalista ad una settoriale, che cerca di entrare nel merito dei singoli campi d'azione, dei ruoli, delle specificità. Una promozione che valorizza le competenze e che costruisce puntualmente prodotti diversi, in grado di rispondere in modo efficace a quelle che sono le tante motivazioni di viaggio che muovono oggi il turismo. Il progetto Tuscany for Weddings fa parte di questa nuova logica e i risultati sono evidenti".

Risultati che sono il frutto anche della possibilità di trovare sul territorio regionale le più elevate professionalità che possono accompagnare la costruzione di un evento complesso come un matrimonio: dalla realizzazione del vestito da sposa, che tutti sognano realizzato da un sarto italiano, agli allestimenti delle location, fino all'ospitalità.

"La Toscana – ha concluso l'assessore Ciuoffo – è per molti la meta ideale dove coronare un sogno. Ma quella che è una semplice emozione, un'idea, ha bisogno di un reticolo strutturale molto attento e molto ben costruito. Ed è questa la parte di lavoro vero che stiamo facendo assieme a Toscana Promozione Turistica e al Destination Florence Convention and Visitors Bureau". 

Dall'indagine condotta da Centro Studi Turistici di Firenze per conto dell'Agenzia regionale, emerge come nel 2018 il primato della Toscana in questo particolare segmento turistico si sia ulteriormente consolidato. "Nel quadriennio 2014-2018 il fenomeno in Regione Toscana ha evidenziato tassi di crescita significativi – ha spiegato Alessandro Tortelli, direttore scientifico del Centro Studi Turistici – sia gli arrivi che le presenze hanno fatto registrare aumenti a doppia cifra, rispettivamente +42,2% e +34,8%, con un trend di crescita medio annuo pari al +9,2% e al +7,8%".

Nel dettaglio, nel 2018 i 2713 eventi di wedding tourism che si sono tenuti in Toscana hanno garantito ben 134mila arrivi e 546mila presenze, per un numero di invitati medio di 49.3 ad evento e una spesa media di 59mila euro ad evento. Il tutto con oltre 5000 operatori di filiera coinvolti. A guidare la classifica dei paesi di provenienza degli sposi, che scelgono la Toscana come location dove dire sì, c'è il Regno Unito che oggi rappresenta il 31.4% del mercato toscano del wedding tourism. Seguono: Stati Uniti (23,0%), Germania (6.4%), Australia (5.6%), Olanda (4.2%), Irlanda (3.7%), Canada (3.5%), Norvegia (3.1%), Brasile (2.4%) e Russia (2.1%).

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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