Tutti presenti i comuni valdarnesi alla Conferenza territoriale in cui si discutevano le mozioni proposte da Publiacqua: passa l’istanza di proroga al 2024, l’alternativa era l’aumento delle tariffe. Michelotti (Acqua Bene Comune): “Impedito ai comuni di votare no a entrambe le mozioni”
La Conferenza di Ato ha deliberato: la gestione di Publiacqua viene prorogata di tre anni, fino al 2024. Il voto è arrivato oggi, presenti tutti i sindaci o rappresentanti delle amministrazioni del Valdarno: sono quattro quelli che hanno votato a favore della proroga. Si tratta dei comuni di Figline e Incisa, Rignano, Reggello e San Giovanni.
In discussione c'erano due mozioni, istanze della società: la prima prevedeva appunto la proroga della concessione per effettuare gli investimenti necessari sui territori; la seconda invece si basava su un aumento delle tariffe del 10% per mantenere al 2021 la scadenza naturale della concessione. "La cosa assurda – commenta Rossella Michelotti, del Comitato Acqua Bene Comune – è che ai sindaci è stato impedito, di fatto, di votare no a entrambe le mozioni: o l'una o l'altra".
Tanto che ai comuni che si sono opposti, e cioè Montevarchi, Cavriglia e Loro, sarebbe stato impossibile esprimere voto contrario a entrambe le mozioni, ed è stata espressa quindi una astensione.
Per Montevarchi presente l'assessore Salvi, che ha preso la parola ed esposto in maniera ferma la contrarietà ad entrambe le ipotesi, depositando anche il documento del Consiglio comunale: "Per noi sia l'ipotesi A che l'ipotesi B sono entrambe irricevibili", ha puntualizzato mettendolo a verbale. Al momento del voto, comunque, ha dovuto astenersi proprio per l'impossibilità di votare "no" a entrambi i documenti.
Le due ipotesi tariffarie, con la proroga e senza, che erano in discussione: