Dal 1° luglio entra in vigore la tariffa unica ed omogenea per l’utilizzo di bus in tutto il territorio toscano. La corsa singola in città costerà 1,50 euro, nei centri minori 1,20. Ma i pendolari che hanno fatto l’abbonamento sono già sul piede di guerra: il Pegaso da Figline a Firenze ha toccato quota 120 euro
Cambiano le tariffe del trasporto su gomma in Toscana, ed arrivano i rincari. Dal 1° luglio, come annunciato dalla Regione, entra in vigore la comunità tariffaria regionale, cioè l'applicazione di una tariffa unica ed omogenea per l'utilizzo di bus in tutto il territorio toscano. La tariffa unica pone fine alle differenze, anche marcate, che hanno caratterizzato finra la situazione del tpl in Toscana, gestito da 14 diverse aziende, con 14 sistemi tariffari diversi.
Le novità stanno appunto nel sistema tariffario. Qualche esempio: il biglietto di corsa singola, della durata di 90 minuti, a Firenze ed in tutti i capoluoghi di Provincia costerà 1,50 euro, mentre nei centri minori costerà 1,20 euro. Le tariffe del trasporto extra-urbano sono state invece parificate a quelle del treno nella stessa percorrenza chilometrica. Anche il costo degli abbonamenti settimanali, mensili, annuali e per studenti viene omologato.
Proprio sul fronte degli abbonamenti però le sorprese per i pendolari valdarnesi del servizio su gomma non sono mancate. "Il Pegaso da Figline a Firenze è passato da 99,50 a 120 euro", lamenta una pendolare sulla pagina del Comitato. "Firenze – Rignano da 82,30 a 91,70 con il Pegaso", testimonia un'altra persona. E ci sono altri casi simili riportati nella pagina facebook.
Dall'altra parte viene introdotto per la prima volta, in tutta la Regione, l'abbonamento ridotto per chi ha reddito familiare certificato Isee inferiore ai 36.152 euro. Secondo la Regione, questo provvedimento interesserà un'ampia fetta dell'utenza del trasporto pubblico, quasi il 60% degli abbonati. "La comunità tariffaria regionale – ha spiegato l'assessore Vincenzo Ceccarelli – prevista già dalla gara unica regionale del 2013 per l'assegnazione del tpl, era stata approvata da tutti gli enti locali della Toscana nel 2012 ed stata ripresa dal contratto-ponte di due anni sottoscritto dalla Regione e dalla società Scarl ONE".
"La revisione del sistema tariffario, che in larga parte della Toscana porterà ad un aumento del costo dei titoli di viaggio – aggiunge Ceccarelli – nasce non solo dall'esigenza di omogeneizzare il valore dei titoli di viaggio, ma anche per poter finanziare parte delle innovazioni e dei miglioramenti del servizio che sono in corso di introduzione o verranno introdotti a breve. Ricordoche, nel rispetto delle normative vigenti, gli enti pubblici possono coprire una percentuale massima del 65% dei costi del servizio. Per fare questo la Toscana utilizza il Fondo Nazionale Trasporti, al quale aggiunge 110 milioni all'anno dal proprio bilancio, come poche regioni fanno. Il restante 35% deve essere coperto con gli introiti dei biglietti pagati dagli utenti. Se queste percentuali non vengono rispettate sono previsti pesanti tagli alle risorse in arrivo dallo Stato, con gravi ripercussioni sui servizi".