Vicesindaco di Cavriglia, Filippo Boni è autore del libro che ricostruisce la storia dei cinque agenti di scorta di Aldo Moro. A consegnare il riconoscimento è stato il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani
A Filippo Boni, vicesindaco di Cavriglia e scrittore, il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani ha consegnato il Pegaso, un riconoscimento per aver ricostruito in "Gli eroi di via Fani", con un certosino lavoro di ricerca, la storia dei cinque agenti di scorta di Aldo Moro.
"Gli eroi di via Fani" hanno finalmente voce attraverso le testimonianze dei loro familiari. I cinque agenti della scorta di Aldo Moro, trucidati la mattina del 16 marzo di quarant’anni fa, i carabinieri Oreste Leonardi e Domenico Ricci, i tre poliziotti Raffaele Iozzino, Giulio Rivera e Francesco Zizzi, riprendono una più giusta collocazione sulla scena della storia, grazie al libro di Filippo Boni. Il lavoro di Boni è un viaggio lungo 4mila 500 chilometri per ricostruire la vita dei cinque uomini della scorta di Aldo Moro, ricercare e dare voce a vedove, genitori, figli, fratelli, fidanzate degli agenti. Familiari che 'non possono essere davvero definiti professionisti del vittimismo. La loro è una storia di silenzio. Eppure, i loro cari sono stati protagonisti della storia d’Italia, che quel giorno ha svoltato ed è anche grazie al loro sacrificio se nel nostro Paese ha vinto la democrazia. Il 16 marzo 1978 è stato il nostro 11 settembre”.
“Il libro di Boni aiuta a far capire molte cose, grazie all’incontro con le famiglie dei cinque agenti – ha affermato il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani – Fino ad oggi, si è parlato di Aldo Moro, oppure si è dato voce ai terroristi e di recente le parole della Balzerani ci hanno fatto vergognare”.
Alla cerimonia, oltre al sindaco di Cavriglia Leonardo Degl'Innocenti o Sanni, ha partecipato anche la consigliera regionale Valentina Vadi, che ha promosso l’iniziativa del premio a Boni, “motivo di orgoglio per tutto il nostro territorio del Valdarno".