L’opera, ideata e sviluppata dall’architetto Angelo Butti, attuale presidente del Rotary Club di Figline e Incisa, raffigura un girotondo realizzato in acciaio corten, con elementi che richiamano ai due centri abitati e ai concetti di fratellanza e condivisione
C'è il profilo degli edifici simbolo di Figline e di Incisa, ma anche riferimenti alla storia, la tradizione e la cultura locale. Una statua che 'racconta' la città, situata proprio al centro fra il nucleo di Figline e di Incisa: è quella donata dal Rotary Club all'amministrazione comunale, e posizionata nella nuova rotatoria di via Fiorentina.
L'idea progettuale è dell'architetto Angelo Butti, attuale presidente del Rotary di Figline e Incisa. "È composta di dodici elementi, ognuno dei quali simboleggia l’intersecarsi delle traiettorie vitali di due comunità che partono da una radice comune, una 'corona' che si trova sotto terra, e si congiungono ai vertici delle due linee evolutive, quasi fossero due percorsi temporali che uniscono terra e cielo, poi gli uni agli altri in un girotondo, dove si condividono passioni ed esperienze".
Non a caso è stata chiamata Rotatoria della Condivisione. "Ognuno degli elementi si riallaccia, idealmente, all’offerta della città di Figline alla Beata Vergine da parte di San Romolo nella tavola attribuita a Giovanni Andrea De Magistris da Caldarola “Madonna col Bambino, angeli e i santi Rocco e Romolo”, esposta in Collegiata, ma anche al dipinto seicentesco di Orazio Fidani “San Michele pesa le anime” oggi esposto presso il Museo d’Arte Sacra di Incisa. E ancora, il numero dei 12 componenti stessi rimanda a riferimenti simbolici eterni: 12 gli apostoli, 12 i mesi dell’anno, e così via", ha spiegato l'architetto Butti.
La statua, realizzata in acciaio corten, un materiale che mostra i segni del tempo senza comunque danneggiarsi, è stata costruita a partire dal progetto dall’Officina Meccanica Gagliardo Gagliardi Srl di Reggello.
“A nome di tutta la comunità ringraziamo il Rotary Club di Figline e Incisa Valdarno per questo dono – ha commentato la sindaca Giulia Mugnai –. La scultura impreziosisce il nostro tessuto urbano sotto il profilo estetico ma anche dal punto di visto concettuale, sottolineando come l’unione sia un valore fondamentale per una città che, grazie ad un tessuto associativo così forte e presente, deve guardare al futuro con grande ottimismo”.
