La replica del sindaco di Montevarchi alle critiche dell’opposizione, in seguito all’approvazione della Variante al piano attuativo dell’ex Tabaccaia, finita al centro delle polemiche
Dalla questione della bonifica ambientale alle urbanizzazioni al centro della Variante per la ex Tabaccaia: sui temi che hanno fatto discutere, con le critiche delle opposizioni, interviene ora il sindaco di Montevarchi, Silvia Chiassai Martini. Respinge le critiche al mittente, in particolare quelle di Avanti Montevarchi, definendole "pure illazioni".
"Non ci preoccupa il paventato invio della documentazione alla Procura, alla Corte dei Conti e agli enti di tutela ambientale, perché non alla Corte di Giustizia Europea – commenta il sindaco – se annunciate da parte di quelle espressioni politiche che, in passato, hanno dimostrato di non essersi astenute in presenza di interessi connessi. Contro illazioni infondate, devo chiarire che, come ho già detto in Consiglio e confermato anche dai tecnici, ogni procedura è stata attivata nel pieno rispetto della legge, nel pieno diritto del privato, attivando tutte quelle salvaguardie e garanzie prescritte dal Testo Unico degli enti Locali per evitare conflitti di interesse degli amministratori".
Il riferimento è al fatto che la società attuatrice dell'area ex Spinelli, all'incrocio fra via Gramsci e via Fonte Moschetta, è della famiglia Bucciarelli, e ne è socia anche l'assessore Cristina Bucciarelli. "Specifico che in tal senso, l’assessore, per piena correttezza e trasparenza, si è astenuto sempre dalla partecipazione a qualsiasi seduta di Giunta o di Consiglio che riguardasse questo intervento", puntualizza Chiassai.
Nel merito dell’atto urbanistico, il sindaco aggiunge: "La variante (semplificata) ha comportato la modifica di elementi di dettaglio, che in nessun modo hanno inciso sul valore degli oneri per opere di urbanizzazione primaria dovuti al Comune. Anzi, il valore delle opere realizzate dall’attuatore, anche a seguito della variante, supera il doppio di quanto dovuto all’Ente. Gli stralci e le proroghe, inoltre, non sono state concessioni della Giunta o del Consiglio, ma misure previste dalla legge, in particolare dal Decreto Sblocca Italia del 2014".
L'attacco è proprio alle forze di opposizione, che hanno mosso le contestazioni. "La minoranza si ostina a non comprendere che si tratta di un atto che ha ricevuto il parere di regolarità, sia in sede tecnica che giuridico-amministrativa, da parte degli uffici del Comune. Per quanto attiene al “decoro urbano”, si rammenta ai censori del corretto lavoro altrui, che il concetto, disciplinato dal recente D.L. 14/2017, concerne tutt’altra cosa. Ricordo poi ai novelli censori che, taluno di loro, è fautore di quell’autentico obbrobrio che è l’ingresso alla città: uno svincolo tortuoso tra il Ponte Mocarini e la rotatoria della Coop.fi, con residenze e un vivaio strozzati in mezzo".
Chiassai ricorda poi che "in passato, a suon di varianti, si sono stravolti piani attuativi, addirittura di iniziativa pubblica, dove ad opere faraoniche si sono sostituite le potature degli alberi" e poi entra nel merito della questione relativa alla bonifica ambientale. L'area dell'ex Tabaccaia ha infatti mercurio nel sottosuolo. "Il sito, in quanto ex industriale, è monitorato dalle Autorità preposte (Arpat, Provincia Arezzo, Comune, AIT, ecc.) che, riunite in Conferenza dei Servizi, hanno approvato nel 2015, dopo un lungo periodo di analisi , un Piano operativo di bonifica che, finalmente, oggi è in fase esecutiva. Proprio in virtù della mole dell’intervento, gli uffici comunali, e specifico con questa Amministrazione, hanno chiesto al privato un adeguamento delle garanzie finanziarie a tutela del completamento del ripristino ambientale".
"Mi preme ribadire – chiude il sindaco di Montevarchi – che questo è il primo, ed attualmente unico, intervento di riconversione in termini ambientali di un’area ex industriale, in tutto il territorio comunale; e Montevarchi è stata terra di stabilimenti industriali, in particolare di cappellifici. Anche qui, la minoranza leva gli scudi dinanzi alla possibilità che la bonifica preceda per stralci: saranno gli enti preposti, non la Giunta o il Consiglio, a deciderlo. Respingo al mittente e con forza, ogni insinuazione o supposizione di favoritismi o non opportunità delle scelte politiche di questa Amministrazione. Ognuno ha agito nel rispetto della legge, dei propri ruoli e delle proprie prerogative".
"A ben altro ci hanno abituato i precedenti amministratori: abbiamo letto di assessori che partecipano alla giunta, votando a favore, in cui si delibera l'acquisto dal proprio coniuge di un immobile invendibile; amministratori che smontano una collina per farci una serra, con contributi regionali; società costituite in tutta fretta da familiari di amministratori per partecipare ad appalti, indetti da società partecipate; familiari, senza neppure le competenze professionali, piazzati nei vari cda; società gestite da familiari che fanno causa al comune per presunti incarichi svolti senza mandato. Quindi respingo al mittente certe illazioni, certa cultura non ci appartiene".