Ieri 26 luglio, il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza la cancellazione dell’impianto di Selvapiana dalla pianificazione regionale. Soddisfazione dei sindaci di Valdisieve e Valdarno fiorentino. Restano i 2 milioni e mezzo di euro spesi per la progettazione, che sono finiti in bolletta
Il Consiglio Regionale approva definitivamente la cancellazione dell’impianto di Selvapiana dalla pianificazione regionale: si chiude così una pagina andata avanti per anni, aperta dalla progettazione dell'inceneritore e la creazione di una apposita società, Aer Impianti, seguita dalla constatazione della non necessità dell'impianto e dalla decisione di non realizzarlo più.
Dopo l’adozione del Piano regionale, votata in consiglio regionale lo scorso marzo 2017 e finiti i tempi per le osservazioni, ieri 26 luglio il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza, con 22 favorevoli, 8 contrari e nessun astenuto, la cancellazione dell’impianto di Selvapiana dalla pianificazione regionale. Una votazione che dunque chiude l’iter intrapreso dal 2015 dove in un protocollo, le amministrazioni e gli Enti coinvolti esprimevano la volontà di procedere alla cancellazione dell'impianto dalla pianificazione regionale.
Era aprile 2015 quando la Regione Toscana e i Comuni di Dicomano, Figline e Incisa, Londa, Pelago, Pontassieve, Reggello, Rignano, Rufina e San Godenzo, insieme con l'Ato Toscana Centro e le due società Aer Spa e Aer Impianti, siglarono un protocollo per intraprendere questo percorso e rinunciare quindi all'inceneritore di Selvapiana. Una valutazione fondata sull’andamento della produzione dei rifiuti urbani e sull’aumento delle raccolte differenziate, oltre che sulle valutazioni che tenevano conto dei risparmi tariffari connessi alla mancata realizzazione dell'impianto.
“Negli ultimi tre anni – commentano con soddifazione, oggi, i Sindaci – abbiamo lavorato per questo obiettivo. Oggi vediamo sancita dal Consiglio Regionale questa volontà. Era l’esito, che ci aspettavamo dopo il protocollo del 2015 e dopo aver già preso atto della adozione fatta nel mese di marzo, e di questo siamo molto soddisfatti”.
Restano da pagare (e finiscono in bolletta) i circa 2 milioni e mezzo di euro spesi, dall'inizio di questo percorso, per la progettazione dell'inceneritore. Spese sostenute direttamente da Aer Impianti e indirettamente dal socio privato Valdisieve Scrl: “Per quanto riguarda i costi di progettazione ed i costi sostenuti per la realizzazione dell'impianto – si specificava già nel resoconto collegato al protocollo d’intesa – i Comuni si impegnano a richiedere ad Ato di individuare soluzioni che consentano di provvedere, attraverso la tariffa per la gestione dei rifiuti urbani, alla copertura dei costi sostenuti che saranno comunque ripartiti tra i 68 Comuni dell'Ato. Rimodulando i costi l'aumento in bolletta sarà quasi impercettibile a fronte del vantaggio in termini di sostenibilità ambientale e razionalizzazione del servizio”.