Contro l’evasione nei servizi scolastici, in particolare proprio la mensa, la giunta Chiassai cambia metodo: “Impensabile accumulare oltre 500mila euro di insoluti, come ha fatto la precedente amministrazione”. Da settembre il servizio si paga prima: “Prima della scadenza le famiglie saranno avvisate, ma se non pagheranno niente mensa”
Niente mensa per i bambini le cui famiglie non pagano il servizio: scatta l'operazione tolleranza zero per i servizi scolastici a Montevarchi. "Non possiamo tollerare che ci siano persone che non pagano, magari perché in passato non venivano svolti accurati controlli. Per noi non sarà così, chi usufruisce del servizio deve pagare", annuncia il sindaco Silvia Chiassai.
Il provvedimento, in votazione oggi in Consiglio comunale, prevede il passaggio dall'attuale forma di pagamento (bollettini che arrivano dopo la consumazione dei pasti) ad un altro metodo, basato sulle card prepagate: "Sarà più comodo per le famiglie, che potranno ricaricare le tessere in più punti e con più modalità di pagamento. Ma soprattutto, permetterà di tenere sotto stretto controllo chi effettivamente paga, e chi no. Per chi non paga, come prevedeva anche il passato regolamento, evidentemente mai fatto rispettare, sarà sospeso il servizio mensa".
La questione non riguarda le famiglie che hanno difficoltà economiche, sottolinea Chiassai: "Queste famiglie sono seguite dai servizi sociali e il servizio mensa è sostenuto, per loro, del tutto o in parte dal comune. Quindi, chi non paga la mensa, oggi, non è che non può permetterselo: non la paga deliberatamente. E non possiamo più permetterlo".
Il 'buco' accumulato negli ultimi anni supera il mezzo milione di euro, nelle casse del comune. "Abbiamo ereditato un insoluto di 531mila euro nei servizi scolastici – aggiunge la prima cittadina – di cui 462mila euro solo di mensa. Sono 717 le famiglie che non hanno pagato quanto dovevano, e 437 di queste sono italiane. Si sono approfittati della mancanza di controlli dell'amministrazione per non pagare un servizio che è stato erogato: questo fenomeno va fermato".
Il nuovo metodo è destinato ad entrare in vigore con il nuovo anno scolastico: le famiglie potranno ricaricare la carta con somme variabili, il minimo sarà l'equivalente di un mese di pasti; il pagamento avviene in anticipo rispetto all'effettiva consumazione, e quando si avvicinerà la fine del credito prepagato, gli uffici comunali avviseranno le famiglie in modo che non dimentichino di ricaricare la card. Dopo i solleciti, se non sarà stato effettuato il pagamento, la mensa sarà sospesa per il bambino.
A margine della conferenza stampa, Silvia Chiassai ha commentato anche il 'caso' nato intorno al servizio integrativo del nido, ribadendo la posizione dell'amministrazione comunale: nessuna decisione presa sull'eventuale rinnovo del servizio, si valuterà in base all'effettiva necessità delle famiglie, e quindi valutando il numero delle iscrizioni.