25, Dicembre, 2024

‘Dentro una storia’: al teatro comunale il fotoreporter Valerio Bispuri

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L’incontro con il fotoreporter è stato organizzato dal gruppo fotografico I Truschi per martedì 23 maggio alle 21.00 al teatro comunale di Cavriglia

“Cosa vuol dire essere un fotoreporter oggi. Come è cambiata l’idea di fotografia negli ultimi decenni. Quanto l’estetica prevale sul racconto della realtà nel reportage contemporaneo. Come si entra in profondità in una storia. Cosa vuol dire lavorare per dieci anni ad un progetto. Come si definisce l’itinerario interiore che porta a realizzare un grande reportage”: sono alcuni dei temi che verranno affrontati nell'iniziativa 'Dentro una storia' organizzata dal gruppo fotografico I Truschi per martedì 23 maggio alle 21.00 al teatro comunale di Cavriglia. Ospite d'eccezione il fotoreporter Valerio Bispuri.

"Valerio Bispuri, a partire da una riflessione teorica sul reportage, ripercorrendo i concetti fondamentali per la costruzione di una storia, mostrerà quanto la fotografia possa essere allo stesso tempo mezzo di espressione personale e strumento di racconto della realtà. Questo percorso sarà fondato sul racconto diretto dell’esperienza di Bispuri, sull’analisi dei suoi lavori e sullo scambio di impressioni con il pubblico. La masterclass è rivolta a tutti gli appassionati di fotografia di reportage e a chi intende confrontarsi più da vicino con il lavoro del fotoreporter. A consacrare Valerio Bispuri è stato "Encerrados" (edizioni Contrasto), progetto fotografico sulle condizioni di vita dei "rinchiusi" in 74 penitenziari del continente latino-americano".

Reporter professionista dal 2001, ha collaborato con numerose riviste italiane ed internazionali come L’Espresso, Il Venerdì, Internazionale, Le Monde e Stern. Bispuri cercherà di trasmettere ai cavrigliesi la propria idea di fotografia racchiusa in questo aforisma: “Ho sempre pensato che la difficoltà, ma anche la forza della fotografia, sia nella capacità di bilanciare il proprio sentire con la realtà. E solo riuscendo a calibrare le proprie emozioni profonde in un concetto reale senza che una prevalga sull’altra si arriva a poter raccontare una storia. Solo nel momento in cui riesco a toccare quello che sento, scatto”.

 

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