L’operazione della polizia di Montevarchi risale al 3 febbraio scorso: si inserisce nell’ambito di una larga campagna anti-spaccio voluta dalla Questura di Arezzo e presentata stamani in una conferenza stampa. I due ragazzi hanno tentato la fuga ma sono stati subito bloccati dagli agenti
Due ragazzi, poco più che ventenni, finiti in carcere con l'accusa di spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina. Il centro dello spaccio, un posteggio di Ponte alle Forche, non lontano dal circolo. Un'operazione condotta dal Commissariato di Montevarchi, e che risale al 3 febbraio scorso.
È uno dei risultati presentati questa mattina nel corso di una conferenza stampa convocata da parte del Questore di Arezzo, dedicata a "Operazione Pusher", una larga attività di indagine ed di controlli straordinari, condotta in tutto il territorio provinciale e che ha puntato proprio a contrastare il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti. Tra gennaio e febbraio, la Polizia di Arezzo e provincia ha eseguito centinaia di controlli a veicoli e persone, decine di perquisizioni, controlli a persone agli arresti domiciliari, fermi e denunce.
In Valdarno l'operazione è scattata lo scorso 3 febbraio. Prima una serie di appostamenti in alcuni luoghi considerati a rischio, con auto sotto copertura, fra San Giovanni, Montevarchi e Terranuova. Nel pomeriggio, intorno alle 18,30, gli agenti notano una Peugeot 206 con due ragazzi a bordo: l'auto si ferma nel parcheggio, i due scendono e si guardano intorno con fare circospetto.
Gli agenti del Commissariato intervengono per un controllo, ed è in quel momento che i due si danno alla fuga: il primo viene bloccato subito, il secondo pochi metri più avanti, dopo essersi sbarazzato di un sacchettino. Recuperato dai poliziotti, dentro ci sono 9 grammi di cocaina già suddivisa in venti dosi. E nella zona, a terra, altri sacchettini identici ma già vuoti. I due, 23 e 21 anni, albanesi, disoccupati e senza permesso di soggiorno, vengono arrestati: nei loro domicili gli agenti trovano un bilancino di precisione e circa duemila euro in contanti. Ora si trovano nel carcere di Arezzo.