Colme già accaduto nel 2015, il mese di dicembre è stato contrassegnato da alti valori di Pm10 nell’aria della Toscana. L’Agenzia regionale per l’ambiente presenta il report e spiega: “Fattori principali di inquinamento? Traffico e riscaldamento”
Un mese di dicembre pessimo, quello che si è appena concluso, sul fronte dell'inquinamento atmosferico. Come abbiamo riportato nella cronaca (quasi) quotidiana, anche la stazione di rilevamento Arpat presente in Valdarno, quella di Figline, accesa solo lo scorso marzo, ha segnato una serie importante di superamenti del limite di Pm10 nell'aria: sono stati 25 nel solo mese di dicembre, e nel bilancio tracciato oggi da Arpat la stazione valdarnese è addirittura la seconda peggiore performance, seguendo soltanto quella di Lucca-Capannori (vedi grafico sopra).
E le cause? L'Agenzia Regionale per l'Ambiente propone una prima analisi dei dati. "Le fonti principali dell'inquinamento atmosferico, e in particolare delle polveri sottili (PM10) sono sostanzialmente due nelle nostre città: il traffico e il riscaldamento. Influenzate a loro volta dalle condizioni climatiche: assenza di pioggia e di vento, alta pressione (la situazione anomala di questi mesi invernali) ne favoriscono la concentrazione e la persistenza".
"Le aree interessate dai superamenti – prosegue Arpat – sono essenzialmente tutte quelle delle pianure interne, come emerge esaminando la situazione nelle 6 aree omogenee in cui è diviso il territorio regionale(considerando tutte le tipologie di stazione). Fra l'altro si nota che diverse delle stazioni di fondo (che rappresentano il livello medio di esposizione della popolazione) hanno registrato valori di inquinamento più elevati rispetto alle stesse stazioni di traffico".
In base al monitoraggio di Arpat, le amministrazioni prendono decisioni di breve e lungo periodo per combattere l'inquinamento da Pm10. In Valdarno, sono cinque i comuni individuati dalla Regione Toscana ai fini del contrasto all'inquinamento atmosferico: Figline e Incisa, Reggello, San Giovanni, Montevarchi e Terranuova. Tutti hanno emesso ordinanze anti-smog, a dicembre (prolungate fino ai primi giorni di gennaio), vietando abbruciamenti all'esterno, e invitando i cittadini a usare meno possibile le auto e ad accendere camini e stufe a legna solo se strettamente necessario. "Ciò – spiega Arpat – in seguito ai provvedimenti assunti dalla Regione Toscana, e in particolare all'introduzione dell'Indice di criticità della qualità dell'aria, che fornisce una informazione sintetica ed immediata della situazione, sulla cui base è prevista l'attivazione degli interventi contingibili urgenti da parte dei comuni soggetti all'elaborazione ed approvazione dei Piani di Azione Comunale per il PM10 nelle Aree di Superamento".
"Fermo restando che per abbattere nel lungo periodo l'inquinamento atmosferico sono necessari interventi strutturali nel campo della mobilità e del riscaldamento – conclude l'Agenzia Regione per l'Ambiente – in ogni caso, in presenza di situazioni ripetute di superamenti dei limiti, quali quelle registrate nel mese di dicembre, sono necessari anche interventi di emergenza che, pur non essendo risolutivi, tuttavia sono rivolti ad attenuare almeno temporaneamente i livelli di inquinamento".