Il coordinamento delle Liste civiche, Cresce San Giovanni, Sinistra per San Giovanni e Valdarno città interviene sulla vicenda del gestore unico del ciclo dei rifiuti nelle province di Arezzo, Siena e Grosseto
Continuano ad arrivare le reazioni all'inchiesta di guardia di finanza e Procura di Firenze che ha portato agli arresti domiciliari del dirigente di Ato Toscana sud e all'interdizione dai pubblici uffici di altri funzionari. Al centro della vicenda la gestione integrata del ciclo dei rifiuti nelle province di Arezzo, Siena e Grosseto. Adesso a intervenire è il coordinamento delle Liste civiche Cresce San Giovanni, Sinistra per San Giovanni e Valdarno città.
"La notizia dell’ inchiesta e degli inquisiti sulla gara per l’assegnazione del ciclo dei rifiuti da parte di Ato Toscana Sud con il direttore agli arresti domiciliari non ci ha meravigliato più di tanto. Già dal 2013, dopo anni di nostri interventi pubblici sulla discarica di podere rota, denunciavamo le commistioni di interessi. In occasione di un consiglio provinciale aperto a Terranuova Bracciolini il consigliere comunale Francesco Carbini puntò l’attenzione sulla 'governance' e su un necessario approfondimento sull’ormai consolidato sistema su 'area vasta' delle varie quote societarie incrociate, leggendo in aula diverse visure camerali ed i vari intrecci che poi stanno alla base di ciò che è avvenuto".
"E quando parlammo di 'scatole cinesi' e di interessi dei 'soliti noti' nella campagna elettorale del 2014 ci fu chi ci accusò di fare 'terrorismo' e disegnò come la peggiore gente di San Giovanni quella che si era spesa a favore del nostro candidato a Sindaco Carbini. Adesso, con orgoglio e con una dignità che non abbiamo mai perso, possiamo affermare con forza che 'avevamo ragione da vendere' , che la 'peggio gente' si aggirava forse in altri luoghi e che occorre ripensare totalmente un sistema che non regge e che non ha certo permesso quei risparmi per i Comuni e per i cittadini, così come invece ci veniva assicurato da coloro che si sciacquavano la bocca con le cosiddette economie di scala”.
Il coordinamento delle Liste civiche conclude: "La giustizia farà il suo corso e noi abbiamo piena fiducia nella Magistratura, ma ora la questione diventa politica. Si affronti in maniera diversa tutta la questione 'ciclo dei rifiuti' e sia la politica a dettare le regole all’economia e non viceversa: solo così si potrà tornare a fare gli interessi dei cittadini".